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Cronaca

Il salvataggio di MilanoSport, Bisconti: "Terrà solo le piscine"

Si delinea la strategia della giunta: togliere alla società gli impianti non valorizzati e lasciare le piscine, dove MilanoSport è quasi in monopolio. Rizzi (Pdl): "E' la strada della giunta Moratti"

La "telenovela" di MilanoSport sembra destinata a un lieto fine ma solo a metà. L'assessore Chiara Bisconti ha chiarito ieri che non sarà né smantellata né chiusa. Dubbi in tal senso erano stati posti dai sindacati confederali, che per il 9 settembre avevano indetto uno sciopero, salvo poi sospenderlo immediatamente dopo un incontro con l'assessore.

Non erano ancora chiari i piani della Bisconti. Che ieri però, in commissione Partecipate e Sport, ha espresso le linee guida del futuro di MilanoSport: "Occorre darle il suo ruolo corretto. E' quasi monopolista sulle piscine, quindi distaccheremo gli impianti che non sono nel suo 'core business', collaborando con partner diversi e preservando i posti di lavoro". Primo passo, la revisione del contratto di servizio, la differenziazione delle tariffe e appunto la dismissione di impianti 'inutili', come del resto chiedeva una delibera risalente a tre anni addietro. Attualmente MilanoSport gestisce 27 impianti sportivi, di cui 18 piscine.

Oltre agli impianti da distaccare, per i quali si cercheranno partner adeguati a valorizzarli, l'intenzione della Bisconti è quella di distaccare anche alcune attività non rilevanti per MilanoSport come i corsi per il tempo libero. Secondo l'opposizione, e in particolare a dire dell'ex assessore allo sport Alan Rizzi, ora consigliere del Pdl, "la strada è quella scelta dalla giunta Moratti".

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