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Cronaca

Mobbing, secondo i magistrati la cassiera di Esselunga si inventò tutto

Nel 2008 denunciò un caso di mobbing: non le sarebbe stato permesso alzarsi per andare in bagno durante le sue ore di lavoro all’Esselunga di Papiniano. La magistratura dice che si è inventata tutto: “La pubblica accusa ha accertato l'inesistenza di comportamenti vessatori ai danni della dipendente”

All’inizio del 2008 denunciò un presunto caso di mobbing: ad una cassiera dell’Esselunga sarebbe stato impedito di andare in bagno durante il suo lavoro e poi sarebbe stata aggredita da una parte dei colleghi di lavoro. Ora la magistratura dice che la donna si inventò tutto, almeno è quanto emerso dalle indagini. 

“A seguito di indagini accurate ed esaustive il pubblico ministero ha avanzato richiesta di archiviazione nei confronti del direttore del supermarket Esselunga di viale Papiniano e di quattro suoi collaboratori in relazione ai reati ipotizzati di lesioni, violenza privata e maltrattamenti ai danni della dipendente” si legge nella richiesta di archiviazione “La pubblica accusa ha anzitutto accertato l'inesistenza di comportamenti vessatori ai danni della dipendente”.

Assunta nel 2004 come cassiera part time, la donna aveva denunciato alle autorità di essersi vista negare il permesso di andare in bagno e lasciare il suo posto. Dopo che la vicenda era apparsa su giornali e notiziari, la donna aveva denunciato di aver subito un’aggressione nel bagno del supermercato dove lavorava.

A questo secondo episodio era seguito un presidio davanti al punto vendita e uno sciopero.
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