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Venerdì, 29 Marzo 2024
La sentenza

"Colonialismo è stupro" davanti a Palazzo Marino: assolte le attiviste

Le attiviste scrissero la frase 'Colonialismo è stupro' sul manto stradale per contestare Sala, che aveva a sua volta criticato l'imbrattamento della statua di Montanelli

Due militanti del movimento femminista 'Non una di meno' sono state assolte dal Tribunale di Milano dai reati di deturpamento e imbrattamento. Il 16 giugno 2020 avevano manifestato davanti a Palazzo Marino scrivendo la frase 'Colonialismo è stupro' sulla strada, in via Case Rotte. Ce l'avevano con il sindaco di Milano, Beppe Sala, che aveva criticato in precedenza l'imbrattamento della statua di Indro Montanelli ai giardini a lui intitolati.

In sintesi, Montanelli è sempre più spesso posto sotto accusa per avere sposato una 13enne quando era militare per l'esercito italiano, negli anni '30 del XX Secolo, durante la guerra d'Abissinia. Un gesto che il giornalista non ha mai rinnegato, e che oggi gli viene contestato dai movimenti femministi (e non solo). L'imbrattamento della statua, a più riprese, è il segno di questa protesta. 

La procura di Milano aveva chiesto la condanna per le due attiviste, una 21enne e una 27enne, con l'aggravante del fatto commesso su immobili pubblici, ma la giudice Alessandra Borselli è stata di opposto parere e ha escluso la condanna con la formula della 'causa di non punibilità', che si usa quando il fatto è particolarmente 'tenue'.

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