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Cronaca

Morti alla Lamina: chiuse le indagini sull'imprenditore, andrà a processo per omicidio colposo

I pm ritengono accertata la mancanza di misure adeguate di sicurezza. L'incidente a gennaio 2018

Concluse le indagini per Roberto Sammarchi, legale rappresentante dell'acciaieria milanese Lamina di via Rho nella quale si è verificato l'incidente con fuoriuscita di argon che ha ucciso quattro operai e tecnici il 16 gennaio 2018. L'imprenditore va verso il rinvio a giudizio e risponderà di omicidio colposo. Inoltre la Lamina, in quanto azienda, è indagata per responsabilità amministrativa. 

Incidente sul lavoro alla Lamina Spa (B&V Photographers)

La perizia ha accertato che le condizioni di sicurezza non c'erano. In particolare, nella fossa in cui è rimasto intrappolato Marco Santamaria, dipendente non della Lamina ma di una azienda di manutenzione elettrica, il sensore di ossigeno funzionava ma era troppo elevato per garantire reale sicurezza a chi si trovasse a lavorare all'interno, e che al pavimento l'ossigeno si riduceva allo 0,2%, un valore troppo basso. Nel forno poi mancava la ventilazione meccanica.

Video: morti e feriti alla Lamina

Tradotto in parole semplici, l'imprenditore non avrebbe posto corretta attenzione al rischio dovuto alla mancanza di ossigeno. Ad esempio avrebbe potuto fornire di autorespiratori gli operai e i tecnici che si fossero trovati a dover lavorare nella fossa del forno ad argon. Nel frattempo la Lamina ha risarcito i familiari di uno dei deceduti.

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