Il fungo killer uccide a Milano: uomo morto per la Candida auris
L'uomo era ricoverato all'ospedale Sacco di Milano, era arrivato in Italia dalla Grecia
Un uomo contagiato dal fungo killer Candida auris è morto all'ospedale Sacco di Milano nella mattinata di venerdì 26 maggio. Il fatto è stato reso noto dall'Adnkronos Salute.
Secondo quanto trapelato l'uomo (non sono state rivelate le sue generalità) era arrivato dalla Grecia ed era stato ricoverato per un ictus. Dagli esami di laboratorio a cui è stato sottoposto sono risultate diverse positività, tra queste quella più la più significativa è appunto quella alla Candida auris.
Cos'è la Candida auris
La Candida auris è un fungo che può colonizzare la cute, il cavo orofaringeo, il retto e altri siti corporei delle persone senza provocare sintomi e può contribuire alla sua diffusione in ambiente ospedaliero. L'infezione si può trasmettere sia per contatto diretto con una persona infettata o colonizzata, ma anche per contatto indiretto con oggetti e apparecchiature in ambito ospedaliero, come ad esempio comuni termometri o ecografi, ma anche con superfici contaminate della stanza dei pazienti. È difficile da eliminare perché è resistente agli antisettici comuni. Ma questi funghi hanno dalla loro parte anche la capacità di resistere all'azione di uno o più farmaci antibiotici. Il fungo si diffonde con estrema facilità in ambiente ospedaliero. Capace di produrre gravi infezioni sistemiche in pazienti fragili e debilitati.
Quello di Milano non è il primo caso in Italia. Nei mesi scorsi Marco Bassetti, intervistato da Simone Valesini di Today, aveva spiegato che in Italia erano stati registrati oltre un centinaio di casi. "In un lavoro recente con il mio team abbiamo descritto la situazione epidemiologica nel nostro ospedale: 157 pazienti colonizzati da Candida auris, di cui il 60% con il Covid, e 27 pazienti che hanno sviluppato una candidemia, cioè un'infezione profonda - aveva chiosato l'infettivologo -. Numeri abbastanza importanti che sono rappresentativi di quello che si riscontra anche nel resto del nostro territorio".
Il primo caso al mondo era stato isolato in Giappone nell'orecchio di una donna (ecco perché 'auris'). In Italia il primo caso di infezione invasiva da Candida auris è stato identificato nel 2019, seguito da un focolaio che ha interessato le regioni del Nord nel periodo pandemico 2020-2021, si legge sul sito Epicentro dell'Istituto superiore di sanità (Iss). Dal 2019 sono stati descritti o notificati sia casi importati che casi autoctoni, per un totale di circa 300 casi - riporta ancora Epicentro - in un focolaio epidemico che ha coinvolto principalmente Liguria ed Emilia Romagna.