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Cronaca

Operaio morto nel cantiere M4: otto indagati dalla procura di Milano

A fine gennaio gli accertamenti tecnici

Sono otto le persone iscritte nel registro degli indagati per la morte del 42enne Raffaele Ielpo, l'operaio rimasto ucciso dai detriti caduti all'interno del cantiere della metro M4 a Milano, in piazza Tirana. L'indagine - per omicidio colposo - è stata aperta subito dopo la notizia della morte dell'uomo, arrivata poco dopo l'arrivo in ospedale.

Incidente nel cantiere della M4 (B&V Photographers)

La procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati - per consentire loro di partecipare agli accertamenti tecnici non ripetibili del 30 gennaio - sei dipendenti di Metro Blu, responsabili e tecnici, e due dipendenti di altre società che stanno lavorando nei cantieri della M4. Tra gli otto indagati si trovano il datore di lavoro, il direttore di cantiere e il capo squadra dell'operaio, oltre al responsabile della sicurezza del cantiere. L'area è stata intanto sequestrata. L'indagine dovrà accertare anche eventuali violazioni delle norme antinfortunistiche.

I colleghi: «Nessuna imprudenza, è stata una fatalità»

L'incidente nel cantiere della metro

L'operaio di 42 anni è rimasto schiacciato da alcuni detriti a 18 metri di profondità durante i lavori per la realizzazione della nuova metropolitana, verso le 18:40  di lunedì in piazza Tirana. Sul posto sono accorsi 118, con due ambulanze e automedica, i vigili del fuoco e i carabinieri della compagnia di Porta Magenta. L'uomo, secondo quanto riferito dalla centrale operativa dell'Azienda regionale emergenza urgenza, è stato soccorso sul posto con manovre di rianimazione, poi è stato trasportato al San Carlo già in arresto cardiocircolatorio ma è morto subito dopo il ricovero.

Chi era Raffaele Ielpo

Nato a Lauria, Potenza, Raffaele Ielpo era un esperto del settore. Caposquadra della Tbm, lavorava per Metro Blu, il consorzio incaricato della costruzione della linea M4. Aveva lavorato anche nella costruzione dell'alta velocità in Toscana e nella realizzazione del traforo del Monte Bianco. Esperienza da vendere, che lo avevano portato ad essere un caposquadra apprezzato dai suoi uomini. Alcuni di loro hanno raccontato che dopo l'incidente era riuscito a liberarsi in parte dai sassi da solo.

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