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Cronaca

Dramma al "Becco dell'Aquila": non si apre il paracadute, Claudio si schianta e muore

Il dramma al "Becco dell'Aquila". L'ex bancario, senese di origine, da anni viveva a Milano

Il salto nel vuoto e il paracadute che non si apre. Una fine tragica per Claudio Signorini, 64 anni, originario della Toscana ma conosciuto in Brianza, ad Arcore dove aveva vissuto diversi anni prima del trasferimento a Milano. Il dramma si è consumato a fine luglio in Trentino, sul Monte Brento, meta prediletta per i base jumper di tutto il mondo e teatro di 33 incidenti mortali negli ultimi 20 anni.

Il corpo senza vita dell'uomo, ex direttore di banca impiegato per il Monte Dei Paschi di Siena, è stato recuperato dagli uomini del Soccorso Alpino alla base della parete. Appassionato di base jumping, Signorini aveva alle spalle migliaia di lanci e non era la prima volta che "volava" sopra il "Becco dell'Aquila".

"È l'alba, il sole non riesce ancora a farsi strada tra la coltre di nubi e nebbia che copre la cengia fino a valle, 16 base jumper sul posto dalle 5,30 aspettano da oltre mezz'ora le condizioni per poter saltare....quando ad un tratto alcuni pallidi raggi di sole ad est tagliano il tappeto grigio di nubi creando una specie di corridoio, ed è in quel momento che senza preavviso si odono scanditi nell'aria rarefatta questi tre numeri : 3 5 7 e il primo dei jumpers vola nell'aria seguito da tutti gli altri", scriveva sul suo profilo Facebook il 18 luglio, una settimana prima del suo ultimo salto proprio da quella stessa vetta.

Sembra che all'origine della tragedia ci sia stato un problema tecnico, con il paracadute che durante il lancio non si sarebbe aperto. I funerali del 64enne sono stati celebrati venerdì pomeriggio nella chiesa di Sant'Eustorgio. 

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