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Cronaca Porta Romana / Corso di Porta Romana

E' morto a Milano Dario Fo, aveva 90 anni

Premio Nobel nel 1997, era nato in provincia di Varese e aveva iniziato la carriera teatrale dopo gli studi a Brera

«Con Dario Fo l'Italia perde uno dei grandi protagonisti del teatro, della cultura, della vita civile del nostro Paese. La sua satira, la ricerca, il lavoro sulla scena, la sua poliedrica attività artistica restano l'eredità di un grande italiano nel mondo. Ai suoi familiari il cordoglio mio personale e del governo italiano», ha commentato il presidente del consiglio Matteo Renzi.

«La scomparsa di Dario Fo ci colpisce nel profondo. Perdiamo uno dei più grandi rappresentanti della letteratura, del teatro e della cultura milanese e italiana. Fo è stato uno dei migliori interpreti della storia del nostro tempo. Milano non dimenticherà i suoi insegnamenti». Sono le parole di Giuseppe Sala, sindaco di Milano.

«Si spegne una voce altissima del nostro tempo, riconosciuta da tutto il mondo per l'originalità, l'intelligenza, il talento artistico, la passione civile. Milano è profondamente colpita e addolorata dalla perdita di Dario Fo, consapevole di quanto la sua vita abbia saputo testimoniare la libertà in tutte le sue forme e contribuito a formare la coscienza critica di ognuno di noi, consegnando alla storia uno dei protagonisti del Novecento italiano». Questo il commento di Filippo Del Corno, assessore alla cultura a Palazzo Marino, alla notizia della scomparsa di Dario Fo.

«Con la scomparsa di Dario Fo Milano e la Lombardia, oltre che il Paese, dicono addio non solo a una indiscutibile figura di spicco del panorama culturale internazionale, ma anche a un grande cultore e divulgatore delle lingue locali. Il suo 'Mistero buffo', per il quale si è avvalso di una mescolanza dei vari dialetti della Pianura padana, è un evidente esempio di come Fo ha saputo nobilitare le lingue dei padri, ineludibile rimando alla storia e alle radici, con il merito di farle approdare sui piu' grandi palcoscenici del mondo». Lo hanno dichiarato Roberto Maroni (presidente della Lombardia) e Cristina Cappellini (assessore regionale alla cultura).

«A Dario mi lega una profonda e affettuosa amicizia, che andava oltre la lunga vicinanza professionale. A lui, al suo lavoro che ha attraversato e segnato in modo radicale la storia del teatro e la cultura. Ma ancor di più, se possibile, alla sua forza di trascinatore di passioni, alla sua ostinazione nel rifiutare di arrendersi alla superficialità, alla sua energia nello smascherare le falsità che rendono opaco questo nostro presente. Lui, sulla scena, risplendeva nel gesto e nella parola che dominava colorandola di mille sfumature e accenti, con sapienza irripetibile. È morto un grande vecchio che del ragazzo viveva lo sguardo, attento, infinitamente curioso, sarcasticamente e umanissimamente impietoso verso ogni ipocrisia». Questo il ricordo di Sergio Escobar, direttore del Piccolo Teatro.

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