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Cronaca

Febbre del Nilo, morto un uomo colpito dal virus: già undici contagi tra Milano e provincia

Si è spento l'81enne di Vanzaghello che era ricoverato all'Humanitas dallo scorso 24 agosto

Ha lottato per dodici giorni contro il virus, nonostante il suo stato di salute compromesso. Ma alla fine ha mollato. 

È morto l'uomo di ottantuno anni - residente a Vanzaghello, nell'Altomilanese - che dallo scorso 24 agosto era ricoverato all'Humanitas di Rozzano per aver contratto la Febbre del Nilo, il virus scoperto per la prima volta in Uganda nel 1937 e diffuso, soprattutto, dalle zanzare. 

L'anziano, che era già in cura per altre patologie, era arrivato in ospedale con febbre alta ed encefalite: sintomi che poi i medici hanno ricondotto a un'infezione da West Nile. Per quattordici giorni l'81enne è rimasto ricoverato nel reparto di terapia intensiva, in uno stato di coma, e il 7 settembre mattina i dottori ne hanno certificato il decesso. 

Febbre del Nilo, 11 contagi a Milano

Ad oggi, fanno sapere da Ats Città metropolitana di Milano - competente sul territorio meneghino e parte di quello lodigiano - sono dodici i casi di contagio di Febbre del Nilo. 

Oltre all'81enne di Vanzaghello, e un uomo di Lodi, hanno contratto il virus un 63enne milanese ricoverato al Policlinico - il cui stato di salute sarebbe tutto sommato buono -, un 80enne inverunese, ora all'ospedale di Legnano e in via di miglioramente, un 50enne di Rho, un 74enne di Pregnana, il più grave tra i colpiti dal virus, e un uomo residente a Milano, che sarebbe stato contagiato nella zona del lago Malaspina a Pioltello. 

E ancora: un uomo sempre residente nel capoluogo e un altro anziano, 74 anni, anche lui ricoverato all'Humanitas. Altre tre persone, il cui quadro clinico è buono, hanno invece scoperto dopo una donazione di sangue di aver contratto il virus, che aveva fatto una prima vittima a Mantova.

Era stata proprio l'Avis a invitare tutti i cittadini a continuare a donare il sangue sottolineando come fosse un'operazione "sicura" e utile per scoprire l'eventuale presenza del virus. Il governatore di regione Lombardia, Attilio Fontana, aveva invece chiesto a tutti i sindaci di andare avanti nell'opera di disinfestazione per le zanzare, prima e più diffusa causa del contagio.

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