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Cronaca

Morto per covid a 66 anni Michele Fusco: addio al giornalista di sport e politica

Scriveva per Il Giorno, Linkiesta.it e Gli Stati Generali, ed era stato direttore del freepress Metro News Italia

Addio alla firma del Giorno, de' Linkiesta e de' Gli Stati Generali. A soli 66 anni è morto a causa del covid il giornalista Michele Fusco.

Chi era Michele Fusco

Con un passato da giornalista sportivo, sempre grande tifoso del Milan, Fusco si occupò anche di cronaca parlamentare e in Italia fu il primo direttore di un free-press, il giornale Metro News Italia. 

Nato a Milano nel '54, per anni aveva lavorato a Roma dove seguiva la politica, che poi ha continuato a commentare anche per giornali online fino a prima di ammalarsi. Tanti i progetti editoriali che stava seguendo negli ultimi tempi. In molti soprattutto nel mondo del giornalismo hanno voluto dirgli addio.

Giornalismo in lutto

"Non posso immaginare di non sentire più la tua voce ironica, di non poter più discutere di giornali e politica la mattina. Sei stato un fratello e una delle intelligenze più taglienti e brillanti che la vita mi abbia regalato", ha twittato il direttore di Repubblica, Mario Calabresi. "Ciao Michele Fusco, grazie per la tua intelligenza. E la tua ironia. E il tuo stile. Che tristezza", ha commentato il giornalista sportivo Paolo Condò. E ancora: "La nostra vicinanza alla famiglia di Michele Fusco, per qualche anno tra i membri della nostra community di blogger. Giornalista autorevole e persona davvero squisita. Condoglianze", ha twittato il blog del Fatto Quotidiano; e anche Gli Stati Generali ha voluto ricordarlo: "Ci ha lasciati un compagno di viaggio speciale, un collega sensibile e insieme sfacciato, un giornalista originale e profondo: Michele Fusco, il nostro Michele. Il suo insegnamento di libertà non lo perderemo. Grazie".

A dire addio al giornalista, poi, è stata l'Associazione Stampa parlamentare di cui per anni era stato socio, che ha scritto in una nota: "Michele era una di quelle persone che quando arrivano non puoi non accorgertene. Un po' anche per la sua eleganza mai banale e sempre raffinatissima, molto per il suo tratto spigliato e scanzonato, non proprio scontato nel mondo che gira intorno al Palazzo, e che spesso finisce per riprenderne riti e comportamenti più di quanto non si ammetta".

"Un mondo romanocentrico - continua la nota di  Asp - dove Michele Fusco era sbarcato nei primi anni Novanta insieme ad altri colleghi basati a Milano perché  il presidente del Consiglio dell'epoca lo conoscevano molto meglio loro che lo avevano seguito nella sua veste di presidente del Milan. E infatti Michele stesso si raccontava così: 'Fine anni '70 si butta nello sport, redazione de' Il Giorno. Molte cose belle viste, alcune fatte. Ai primi 90 la società cambia e cambia anche lui: politica! Cronista parlamentare a Roma per un numero di anni più che sufficienti a rimpiangere lo sport'".

"Poche righe - prosegue Asp - non riesce a molti, che sintetizzano un curriculum e tratteggiano un carattere. 'Nel 2000 - sempre la sua mini biografia - folgorazione svedese: 'Metro', il primo free press italiano, che dirige a Milano per tre anni. E in mezzo, radio, televisione, segnali di fumo. Adesso internet. E andiamo'. Ecco, ci è voluto il Covid per fermare quella corsa in bicicletta - in sella alla quale era facile incontrarlo qui in centro a Roma - iniziata a Milano nel '54. Quello che non si fermerà è il ricordo di chi lo ha conosciuto, ci ha lavorato e discusso e riso insieme, e ora si stringe alla sua famiglia, nel passaggio che per tutti arriva sempre troppo presto. Ancora più ingiusto, se possibile, così".

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