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La scomparsa

Morto a Milano il partigiano Alessandro Scanagatti, deportato a Mauthausen. Aveva 95 anni

Il ricordo di Cenati dell'Anpi

E' morto nella notte di martedì a Milano il partigiano Alessandro Scanagatti. Aveva 95 anni. Lo rende noto Roberto Cenati, presidente provinciale di Anpi.

Nato nel 1927 a Buscate, a 17 anni Scanagatti si unì alla cellula antifascista del quartiere Corvetto, portando pane e armi ai partigiani. Catturato e deportato a Bolzano, nei primi giorni di febbraio del 1945 fu trasferito nel lager di Mauthausen. Il suo compito era quello di raccogliere i cadaveri dei compagni morti durante la notte nelle baracche e portarli ai crematori.

In un'intervista rilasciata nel 2021, raccontò che, il giorno della liberazione del lager, il 5 maggio del 1945, all'arrivo degli americani stava trasportando un ragazzo ancora agonizzante, mentre il padre piangeva disperato perché avrebbe voluto morire al posto del figlio. "Questa scena ce l'ho sempre nel cervello", disse nell'intervista.

Scanagatti pesava 24 chili il giorno in cui uscì da Mauthausen. Per molti anni non ebbe la forza di raccontare l'orrore a cui aveva assistito. "Da sempre iscritto all'Aned (associazione deportati, n.d.r.), non ha mai mancato di sfilare al corteo del 25 Aprile a Milano", ricorda Cenati, "e ha sempre saputo portare un messaggio di pace e fiducia alle nuove generazioni. Ai familiari esprimiamo la nostra commossa vicinanza. Ricorderemo sempre Alessandro con affetto e riconoscenza".

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