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Cronaca

Morto l'ex calciatore dell'Inter Tarcisio Burgnich

Aveva 82 anni ed era un'icona della nazionale azzurra

Scomparsa un'icona della nazionale azzurra. All'età di 82 anni è morto in Versilia dopo una lunga malattia Tarcisio Burgnich, simbolo del calcio italiano. Classe 1939, lo sportivo fu sia allenatore sia calciatore, arrivando ad essere considerato uno dei più forti difensori azzurri della storia. Il funerale di Tarcisio Burgnich si terrà giovedì 27 maggio alle ore 14:30, presso la chiesa di San Giovanni Bosco nel quartiere Marco Polo di Viareggio, in via Maroncelli 332.

"Una vita da campione nell'Inter e poi allenatore di Como e Cremonese. Arcigno, determinato e sempre puntuale su ogni avversario": così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ricorda Tarcisio Burgnich. "Ci lascia un eroe di Italia-Germania 4-3. Ricorderò sempre il gol del 2-2 nella partita del secolo. Riposa in pace Roccia", conclude il governatore.

Lungo e commosso il ricordo dell'Inter. "Ci sono degli uomini che vorresti sempre avere al tuo fianco, dei calciatori che vorresti sempre nella tua squadra, delle leggende che vorresti facciano sempre parte della tua storia. Tarcisio Burgnich ha incarnato la forza e i valori del nostro club e l’Inter ha avuto il privilegio di vederlo lottare per i propri colori: statuario, implacabile, umile e sempre leale", inizia il comunicato ufficiale del club nerazzurro.

"Entrato nella storia della Grande Inter e nella memoria dei tifosi nerazzurri per la grande tempra ed il carattere che mostrava in campo, ha formato con Giacinto Facchetti una delle coppie di terzini più forti del mondo in quell’Inter dove la difesa era un punto fermo, forgiata dal mago Herrera con campioni preparati atleticamente e mentalmente per affrontare e fermare ogni tipo di avversario", continua la nota.

"Come nella partita che Burgnich ha portato sempre nel cuore, giocata due anni dopo il suo arrivo in nerazzurro, quella finale contro i mostri sacri del Real Madrid di Di Stéfano, Puskás, Gento, «quelli che noi avevamo visto solo nelle figurine». Un giorno che riuscì a stravolgere le gerarchie e a portare la prima Coppa dei Campioni nella bacheca nerazzurra. E poi la storia che si ripete, esattamente un anno dopo, contro il Benfica di Eusebio a San Siro", si legge ancora.

Le vittorie di Burgnich con l'Inter

"12 stagioni all’Inter, 4 Scudetti, 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali, 6 gol e 467 partite a difendere i nostri colori, gara dopo gara, allenamento dopo allenamento, forgiandosi ogni giorno di più per diventare la Roccia che tutti abbiamo conosciuto, proprio come l’aveva ribattezzato Armando Picchi", prosegue la nota dell'Inter. E il ricordo della storica partita di semifinale nel Mondiale del Messico contro la Germania Ovest, quando Tarcisio segnò ai supplementari la rete del parziale 2-2: "Un gol - scrive l'Inter - rabbioso e prezioso in quella che passò alla storia come la partita del secolo. Sessantasei volte in campo con la maglia azzurra e una vita dedicata al calcio divisa tra la carriera di giocatore e allenatore. Umile e determinato, insuperabile per gli avversari e prezioso alleato per i suoi compagni: oggi il suo sguardo fiero e la sua forza sono ricordi preziosi, un’immagine che rimarrà sempre impressa nella nostra storia".

Chi è Tarcisio Burgnich

Nato a Ruda, in Friuli Venezia Giulia, Burgnich fu campione d'Europa nel 1968 e vicecampione del mondo nel '70 con la nazionale italiana. Dopo aver giocato per l'Udinese, la Juventus e il Palermo, il difensore arrivò nell'Inter di Helenio Herrera, vincendo lo scudetto alla prima stagione con la nuova squadra, nonostante a causa del servizio militare fosse costretto a saltare diversi allenamenti. Con il club milanese, in dodici anni, Burgnich totalizzò 467 presenze in gare ufficiali, vincendo quattro scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali, diventando uno dei giocatori più decisivi per i successi della squadra. 

La carriera dello sportivo terminò al Napoli, squadra con la quale vinse la Coppa d'Italia e la Coppa di Lega italo-inglese. In nazionale giocò tra il 1963 e il 1974 collezionando ancora una volta diversi e memorabili successi. Verso la fine degli anni '70 divenne allenatore. 

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