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Gli insulti su Fb

Il 27enne italo-olandese morto in Ucraina e ora insultato su Facebook

I familiari rispondono: "Nessuno si permetta di giudicare le sue scelte". Il console ucraino a Milano gli rende omaggio: "Ammiriamo il coraggio di Giorgio". Oltre agli haters anche messaggi di cordoglio, sia dagli ucraini sia dagli italiani

Da una parte il console ucraino a Milano, Andrii Kartysh, commemora il 27enne italo-olandese Benjamin Giorgio Galli, morto nei giorni scorsi nella regione di Kharkiv durante la controffensiva ucraina contro l'occupazione russa: "Abbiamo appreso con grande sgomento e dolore la notizia della sua morte", ha dichiarato all'Adnkronos: "Ammiriamo la risolutezza, la forza, il coraggio di Giorgio, che, di fronte alla spietata invasione russa, ha voluto arruolarsi nella Legione internazionale, per difendere le sorti dell'Europa a fianco dei soldati ucraini". Dall'altra parte, l'odio attraverso i social network, che sta procurando ulteriore dolore ai familiari del giovane, arruolatosi come volontario nella Legione internazionale, inquadrata nell'esercito ucraino. 'Foreign fighter', nel senso di straniero che combatte, ma non (come purtroppo alcuni intendono) nel senso di 'mercenario'.

"Avranno una pensione i superstiti? Gliela pagherà Zelensky?", chiede per esempio Carmela N. in un commento lasciato su una pagina Facebook pubblica. "A questi esaltati bastano un paio d'ore al giorno di video games per credersi novelli rambo", scrive Rocco D.; "Noi non siamo in guerra. Se cerchi la guerra fai questa fine", chiosa Guido F.; e gli esempi continuano anche sulla bacheca Facebook del 27enne, dove in più compaiono anche profili apertamente filorussi che prendono letteralmente in giro Benjamin. Ad esempio, tale Minnie Futtu scrive: "Non chiamate eroe un mercenario pagato per uccidere, foreign fighter", e aggiunge "w" e la bandiera russa. E Filippo C.: "SpiaZe davvero tanto", con la 'Z' maiuscola simbolo dell'invasione russa. E gli esempi potrebbero davvero continuare.

Agli haters stanno rispondendo i membri della famiglia di Benjamin. La madre, in particolare, ha lasciato un chiaro messaggio: "Nessuno si permetta di giudicare la scelta, oltre al dolore che stiamo provando non infangate la memoria di un ragazzo con un ideale, la libertà, non ha accettato l'invasione russa in un popolo sovrano ed è andato volontario ad aiutare i suoi fratelli". In precedenza i familiari avevano detto di essere orgogliosi del figlio e di condividere la sua scelta.

Dall'altra parte, però, moltissimi ucraini stanno rendendo omaggio, sempre sui social network, a Benjamin, caduto in guerra per difendere (come ha scritto la madre) "i suoi fratelli", la loro libertà, la loro indipendenza, ma anche la libertà e i valori europei, messi in pericolo dall'invasione su larga scala dell'Ucraina perpetrata dalla Russia a partire dal 24 febbraio. E, con gli ucraini, anche tanti italiani.

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