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Cronaca

Multe cancellate da tre vigilesse: il Comune si costituirà parte civile

I vertici della polizia locale già al lavoro per rendere più trasparenti le procedure

L'inchiesta che ha portato a scoprire le tre vigilesse degli uffici di via Friuli che "cancellavano" le multe è presa molto a cuore dal Comune di Milano, che si costituirà parte civile nel procedimento. Quello che preoccupa maggiormente il sindaco Beppe Sala è ora trovare il modo di cambiare i meccanismi per evitare che una cosa del genere accada di nuovo.

Sala lo ha confermato durante la commemorazione della strage di via Palestro, spiegando che il capo della polizia locale Marco Ciacci è al lavoro in tal senso. Lo stesso ha fatto la vice sindaco Anna Scavuzzo, che ha parlato esplicitamente di revisione delle procedure "perché siano chiare, verificabili e trasparenti", ed anche del sistema informatico, nonché di una "riorganizzazione degli uffici". 

L'inchiesta è partita dai carabinieri del comando provinciale di Milano nel mese di gennaio 2008 grazie alla denuncia di un uomo che, dovendo pagare multe per 2.500 euro, ha spiegato ai militari di Rozzano di avere ricevuto, da un conoscente, un consiglio su come saldare le sanzioni con lo sconto del 50%. Le tre arrestate, dai terminali di via Friuli, con vari sistemi riuscivano ad abbassare gli importi o addirittura a cancellare le multe, ad esempio sostituendo le stringhe appartenenti alle somme da pagare con altrettante già saldate; oppure avrebbero ritardato l'emissione dei verbali oltre il termine consentito dalla legge, consentendo un'azione di autotutela del cittadino.

In cambio, le tre donne avrebbero ricevuto denaro o altre utilità, come il caso ormai noto dei tacchi riparati gratis da un calzolaio in cambio di un abbassamento di una sanzione. Le tre dipendenti del Comune rispondono di diversi reati, tra cui frode informatica, falsità materiale e corruzione.

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