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Cronaca

Ndrangheta in Lombardia, sette arresti della Dia di Milano

L’indagine nasce da alcuni riscontri su personaggi legati alla cosca Pesce-Bellocco di Rosarno

Alle prime luci dell'alba di martedì, la Direzione investigativa antimafia ha arrestato sette persona ritenute gravemente indiziate a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, trasferimento fraudolento di beni e valori e appropriazione indebita, aggravati dal metodo mafioso, nonché bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio. L'ordinanza è stata emessa dal gip di Milano su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia.

L’indagine nasce da alcuni riscontri su personaggi legati alla cosca Pesce-Bellocco di Rosarno particolarmente attivi nel territorio lombardo. Gli interessi dei coinvolti spaziavano dalle estorsioni ai reati di bancarotta fraudolenta, al riciclaggio di proventi di attività delittuose connesse anche all’illecita gestione di rifiuti. Tra i soggetti colpiti dai provvedimenti restrittivi figurano, inoltre, appartenenti ad altre storiche famiglie ‘ndranghetiste insediatesi nei territori del lecchese e del comasco. 

Particolarmente significativi sono risultati degli episodi estorsivi nei confronti di alcuni promotori finanziari costretti - attraverso minacce e aggressioni - a consegnare somme di denaro contante e fornire una "forzata" collaborazione nell'ambito dell'intermediazione creditizia. Nelle perquisizioni sono stati impegnati gli uomini della Dia di Milano, Roma, Napoli, Reggio Calabria e Brescia nonché i reparti della polizia di Stato, dei carabinieri e della guardia di finanza competenti sulle province di Brescia, Mantova, Novara, Varese, Lecco e Como.

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