'Ndrangheta, chiusa l'inchiesta Parco Sud: ancora due latitanti
L'inchiesta sulle presunte infiltrazioni mafiose nell'edilizia di Parco Sud, lo scorso 3 novembre aveva portato in carcere 17 persone accusate di essere affiliate del clan Barbaro – Papalia. Numerosi gli atti di intimidazione della cosca, ancora due i latitanti
Redazione
01 aprile 2010 09:49
Il procuratore aggiunto Ilda Boccassini e i pm Alessandra Dolci, Paolo Storari e Mario Venditti hanno chiuso l'inchiesta “Parco Sud” sulle presunte infiltrazioni della 'ndrangheta nel sistema edilizio lombardo. L'inchiesta, lo scorso 3 novembre, aveva portato all'esecuzione di ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 17 persone ritenute appartenenti o vicine alla cosca Barbaro-Papalia.
Dall'operazione 'Parco Sud' è scaturito poi il nuovo filone di indagine che, il 22 febbraio scorso, ha portato in carcere l'ex sindaco del Pd di Trezzano sul Naviglio (Milano), Tiziano Butturini, e il consigliere comunale del Pdl di Trezzano, Michele Iannuzzi. Ancora due, invece, i latitanti: si tratta di Antonio Perre e di Domenico Papalia, figlio di Antonio, storico boss della 'ndrangheta in Lombardia.
Dalle inchieste è emerso il forte potere intimidatorio dell'organizzazione malavitosa, che ha potuto “contare sulla conseguente condizione di assoggettamento e di omertà della generalità dei cittadini” dei comuni di Buccinasco e Assago, “stabilendo i prezzi di mercato” del movimento terra. E' emerso, infatti, che il movimento terra era esclusivo monopolio dei Barbaro che smaltivano “il materiale escavato in discariche abusive”, mettendo a segno poi “attentati incendiari” contro alcune agenzie immobiliari.
Sono stati anche trovati una bomba a mano “di produzione Jugoslava”, un fucile automatico “di fabbricazione sovietica” e altre “armi da guerra” nascoste in un box. L'arsenale, secondo il quadro investigativo, veniva utilizzato per imporsi nei confronti degli “operatori economici” nel settore immobiliare e nei cantieri, potendo contare pure su una spa.
Dall'operazione 'Parco Sud' è scaturito poi il nuovo filone di indagine che, il 22 febbraio scorso, ha portato in carcere l'ex sindaco del Pd di Trezzano sul Naviglio (Milano), Tiziano Butturini, e il consigliere comunale del Pdl di Trezzano, Michele Iannuzzi. Ancora due, invece, i latitanti: si tratta di Antonio Perre e di Domenico Papalia, figlio di Antonio, storico boss della 'ndrangheta in Lombardia.
| Il clan Barbaro aveva l'esclusivo monopolio del movimento terra |
Dalle inchieste è emerso il forte potere intimidatorio dell'organizzazione malavitosa, che ha potuto “contare sulla conseguente condizione di assoggettamento e di omertà della generalità dei cittadini” dei comuni di Buccinasco e Assago, “stabilendo i prezzi di mercato” del movimento terra. E' emerso, infatti, che il movimento terra era esclusivo monopolio dei Barbaro che smaltivano “il materiale escavato in discariche abusive”, mettendo a segno poi “attentati incendiari” contro alcune agenzie immobiliari.
Sono stati anche trovati una bomba a mano “di produzione Jugoslava”, un fucile automatico “di fabbricazione sovietica” e altre “armi da guerra” nascoste in un box. L'arsenale, secondo il quadro investigativo, veniva utilizzato per imporsi nei confronti degli “operatori economici” nel settore immobiliare e nei cantieri, potendo contare pure su una spa.
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01 aprile 2010 09:49
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