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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

"Ti taglio la testa e la faccio trovare a tua madre": boss 'ndranghetista a processo

Rinvio a giudizio per il 53enne Michele Oppedisano, presunto capo della cosca Pesce

Michele Oppedisano a processo. Il 53enne presunto boss della cosca Pesce, radicata in Brianza, è accusato di reati che vanno dall'associazione mafiosa all'estorsione. Alla sbarra anche il nipote Domenico Oppedisano, "capo crimine della 'ndrangheta" in Calabria.

Dopo il blitz battezzato 'Infinito', Michele Oppedisano era già stato condannato. A decidere del nuovo processo il giudice per l'udienza preliminare di Milano Guido Salvini, a seguito dell'inchiesta dei pm Paola Biondolillo e Sara Ombra sulle "strategie di infiltrazione nel tessuto economico-imprenditoriale" in Lombardia da parte dei clan e sui casi di "protezione-estorsione" rispetto a "un gruppo di promotori finanziari".

In base a quanto emerso durante l'inchiesta che aveva portato agli arresti del 2021, la 'ndrina con a capo Michele Oppedisano avrebbe costituito anche varie società, tra cui Mcf e Colmet, con l'aiuto di un avvocato e di un commercialista, che servivano per regolarizzare sulla carta lavoratori stranieri e per emettere fatture false. Questa una delle minacce di Oppedisano intercettate: "Ti taglio la testa e te la faccio trovare davanti a casa di tua madre attaccata davanti al cancello".

Il processo, che verrà celebrato a Monza il 15 dicembre, avrà anche altri 5 imputati, fra i quali Pasquale Oppedisano, figlio di Michele, anche lui affiliato alla "locale di 'ndrangheta di Erba", provincia di Como. E ancora Santo Paviglianiti e Aldo Bosina (per autoriciclaggio), già condannato per traffico illecito di rifiuti come amministratore di fatto della Ipb Italia, società che gestiva il capannone di via Chiasserini, a Milano, andato a fuoco il 14 ottobre 2018 con un vasto incendio durato per giorni.

Il gup Salvini ha invece prosciolto un altro imputato e condannato con rito abbreviato quattro persone, tra cui Domenico Larocca - a 10 anni di reclusione -, "uomo di fiducia" di Michele Oppedisano, a "completa disposizione" nelle "attività estorsive e di riciclaggio". Altre due persone hanno patteggiato. 

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