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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Sedriano / Via Mattei

Appartamento confiscato alla 'ndrangheta: dopo anni, lo Stato pagherà le spese

Spese condominiali arretrate: il boss continuava ad abitare nell'alloggio e non pagava più

Un appartamento confiscato alla mafia e le spese condominiali non saldate. Siamo a Sedriano, provincia di Milano. Si tratta del primo comune lombardo sciolto dal ministero dell'interno per infiltrazioni mafiose e, poi, dal 2015, del primo comune lombardo governato da un sindaco del Movimento 5 Stelle. 

La confisca risale al 2007, a carico di un piccolo boss della 'ndrangheta che però ha continuato ad occupare l'alloggio fino all'inizio di dicembre 2015. Senza pagare le spese condominiali, con gli arretrati lievitati fino sfiorare i 30 mila euro in totale, tra gas (la parte maggiore), acqua e manutenzione ordinaria della palazzina. I condòmini, di fatto ostaggio di una situazione irrisolta e non per causa loro, hanno finora rimediato mettendo mano al portafogli.

La novità è che ora lo Stato si accollerà direttamente le spese di questo alloggio. L'agenzia nazionale che amministra i beni confiscati alla mafia, infatti, finora non gli ha assegnato un'altra destinazione né l'ha messo a reddito, forse proprio perché l'esponente della 'ndrangheta continuava ad abitarlo.

Negli anni, per varie volte, l'erogazione del metano è stata sospesa a tutto il condominio a causa appunto degli arretrati, come riferisce il Giorno, tanto che gli altri condòmini hanno pagato di tasca propria un extra per non restare al freddo in stagioni non miti.

Sarà l'agenzia nazionale del demanio ad accollarsi circa 18 mila euro, che riguardano le spese non pagate dal 2010 al 2014, cioè da quando esiste l'agenzia stessa. Il giudice deve invece ancora stabilire chi pagherà effettivamente la parte restante, cioè prima del 2010, quando l'agenzia non esisteva, e dopo il 2014, cioè dopo l'emissione dei decreti ingiuntivi. Ma è questione di tempo e tutto si risolverà.

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