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Cronaca

Milano, neofascisti al Cimitero Maggiore, l'Anpi 'esulta': "Un manifestazione sottotono"

Per l'osservatorio democratico sulle nuove destre e i Sentinelli di Milano c'erano "non più di una trentina, tra reduci e nuove leve, per lo più di Lealtà azione con tanto di felpa"

"Uno sparuto gruppo di neofascisti ha manifestato venerdì mattina al Campo dieci del Cimitero Maggiore di Milano, dove non sono tumulati soltanto semplici aderenti alla repubblica di Salò, ma gerarchi fascisti come Alessandro Pavolini, ultimo segretario del partito fascista repubblicano": lo rende noto Roberto Cenati, presidente dell'Anpi Provinciale di Milano.

Per l'osservatorio democratico sulle nuove destre e i Sentinelli di Milano, alla manifestazione hanno partecipato "non più di una trentina, tra reduci e nuove leve, per lo più di Lealtà azione con tanto di felpa. Presente anche il segretario nazionale della Fiamma tricolore Attilio Carelli.

Manifestazione neofascista sottotono 

Cenati sottolinea che "la manifestazione neofascista si è svolta sottotono anche grazie alle prese di posizioni istituzionali e al contrasto da parte dell'antifascismo milanese a manifestazioni inquadrate militarmente, con ostentazione di insegne naziste e fasciste".

La dichiarazione completa di Roberto Cenati - Presidente Anpi 

"Uno sparuto gruppo di neofascisti ha manifestato questa mattina, 1 novembre, al Campo dieci del Cimitero Maggiore di Milano, dove non sono tumulati soltanto semplici aderenti alla repubblica di Salò, ma gerarchi fascisti come Alessandro Pavolini, ultimo segretario del partito fascista repubblicano, Francesco Colombo, capo della legione autonoma Ettore Muti, che operò nella caserma di via Rovello (poi sede del Piccolo Teatro), Armando Tela, uno dei luogotenenti della famigerata banda Koch che aveva sede a Villa Triste. Abbiamo più volte ricordato che la morte rende tutti uguali, ma in vita i Combattenti per la libertà, ricordati ieri al Campo della Gloria, hanno lottato contro l'oppressione nazifascista, mentre i repubblichini hanno collaborato con i nazisti nella denuncia, nella cattura, nella fucilazione di partigiani, oppositori politici, ebrei, lavoratori protagonisti del grande sciopero generale del marzo 1944. La pietas verso i defunti non può cancellare la storia. Se avessero prevalso i nazifascisti, la libertà e la democrazia nel nostro Paese, per la quale hanno dato la loro vita i Combattenti per la libertà non sarebbero state riconquistate. La manifestazione neofascista si è svolta sotto tono anche grazie alle prese di posizioni istituzionali e al contrasto da parte dell'antifascismo milanese a manifestazioni inquadrate militarmente, con ostentazione di insegne naziste e fasciste".

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