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La strage

Nicolò Maja ritorna nella villa dove sono morte la mamma e la sorellina

Sarà accompagnato da un team di specialisti che lo aiuteranno a gestire lo stress

Nicolò Maja potrà rientrare nella villetta dei delitti a Samarate (Varese) e riappropriarsi di alcuni effetti personali. Il gip di Busto Arsizio (Varese) ha autorizzato l'accesso in casa del 23enne, sopravvissuto alla strage della sua famiglia, madre e sorella minore uccise il 4 maggio scorso dal padre Alessandro Maja,

Il giovane, dopo mesi di ospedale e una lenta riabilitazione, all'epoca aveva appena preso il brevetto da pilota. Quella notte il padre ha impugnato un coltello e ucciso la moglie Stefania e la figlia Giulia, di 16 anni, Nicolò è miracolosamente sopravvissuto. Da allora il giovane non ha mai più visto la sua casa. Probabilmente, come ha reso noto il sindaco di Samarate Enrico Puricelli, sarà accompagnato da un team di specialisti che lo aiuteranno a gestire lo stress. 

Nicolò Maja, come annunciato dal sindaco della cittadina del Varesotto, Enrico Puricelli, è stato dimesso dall'ospedale il 12 settembre. "È stata una grande emozione il fatto di vedere Nicolò in Comune appena è uscito dall'ospedale - ha detto a MilanoToday il primo cittadino -. Ha scelto di venirci a trovare e come prima cosa ha detto 'buongiorno e grazie di tutto'. Durante questo suo lungo ricovero, noi siamo rimasti in contatto con la famiglia costantemente. Ho visto negli occhi di questo ragazzo che è stato vicino alla morte tanta voglia di tornare alla vita. Lo farà con l'aiuto dei nonni, che sono due persone meravigliose e forti".

Tra chi aveva rivolto parole di supporto a Nicolò, c'era stato anche l'allenatore del Milan Stefano Pioli che in un video messaggio insieme ai giocatori di Milanello gli aveva detto: "Ciao Nicolò, sappiamo che stai passando un momento delicato ma sappiamo anche che sei molto forte e che reggerai e che ci troveremo presto tutti qui insieme". Alessandro Maja, 57enne con uno studio di interior design sui Navigli a Milano, si trova in carcere per il duplice omicidio di moglie e figlia e per il tentato omicidio di Nicolò.

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