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Cronaca Porta Magenta / Via del Burchiello

No Expo: gli arrestati restano in carcere

L'udienza preliminare davanti al gip. I cinque, arrestati in flagranza, hanno tutti respinto gli addebiti

Prime udienze preliminari per i cinque arrestati venerdì 1 maggio subito dopo la devastazione nei quartieri Sant'Ambrogio e Magenta, a Milano, da parte dei black bloc. Tutti hanno risposto alle domande del gip Donatella Banci Buonamici e tutti resteranno a San Vittore. Per i cinque, infatti, il gip ha confermato la custodia cautelare in carcere.

Uno di loro, un 27enne di Lodi, M.L., ha scelto di rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari Donatella Banci Buonamici e si è dissociato da qualsiasi forma di violenza. Lo ha riferito il suo avvocato, Filippo Caccamo. Il 27enne ha anche detto al gip di non aver partecipato agli scontri. Il giovane risponde di danneggiamenti, resistenza aggravata e lancio di oggetti pericolosi. Il suo legale ha chiesto per lui gli arresti domiciliari.

Un secondo arrestato, il 23enne J.P., che risiede a Rozzano e di mestiere fa il commesso, ha dichiarato di non interessarsi di politica e di non frequentare né ambienti antagonisti né centro sociali. "Mi sono trovato nel mezzo degli scontri provocati da altre persone", ha affermato davanti al gip., secondo quanto riferito dal suo avvocato Loris Panfili, che ha chiesto la scarcerazione. J.P. risponde di avere rovesciato un bidone dell'immondizia in fiamme a Pagano e di avere lanciato una bottiglia vuota contro le forze dell'ordine.

La polizia gli ha trovato nello zaino una mascherina, lui si è giustificato spiegando di usarla per andare in bicicletta. Nel suo passato una denuncia, ad agosto 2014, per avere disegnato una "tag" su una pensilina dell'Atm.

Una terza arrestata è H.P., 42enne tedesca, che vive a Milano da anni e ha alcuni piccoli precedenti (droga e furto) che risalgono a prima del 1998. Anche lei ha respinto gli addebiti. Secondo la polizia, in particolare, aveva alcuni bastoni in mano al momento del fermo, ma lei ha affermato di essere stata a volto scoperto durante l'intera manifestazione. Per lei il suo legale Paolo Antimiani ha chiesto la scarcerazione.

Si è addirittura detto "non contrario a Expo" il quarto arrestato, P.D., 32enne di Tortona (Alessandria), di professione elettricista. Stando al suo legale, Daniele Cattaneo, ha spiegato di avere raccolto un bullone e averlo subito buttato per terra, e di essersi coperto il volto con la felpa per ripararsi dal fumo dei lacrimogeni. Essendo un lavoratore precario, voleva semplicemente partecipare alla parata del primo maggio. Che, è bene ricordarlo, quest'anno si chiamava "No Expo May Day Parade". La quinta arrestata, A.G., è una milanese di 33 anni. 

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