rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Blocca il treno ad alta velocità perché senza green pass: denunciata

È successo su un treno Italo tra Reggio Calabria e Milano, nei guai una passeggera che si è rivolta al Tar

Controlli dei green pass nelle stazioni, non mentre il treno è in movimento. È questa una delle novità contenute in un’ordinanza firmata lunedì 15 novembre dal ministro della Salute, Roberto Speranza insieme al collega ai trasporti Enrico Giovannini. L'obiettivo è uno solo: evitare che si ripresentino situazioni come quella che si è verificata il 1° settembre - primo giorno di certificazione verde obbligatoria sui mezzi a lunga percorrenza - su un treno dell'alta velocità Reggio Calabria-Milano. Quel giorno, infatti, una passeggera è stata (anche) denunciata per interruzione di pubblico servizio dopo un lungo battibecco con capotreno e Polfer, già perché a causa della (lunga) discussione un treno Italo ha accumulato 20 minuti di ritardo. Il fatto è emerso grazie a una sentenza del Tar pubblicata giovedì 11 novembre.

La vicenda

Tutto inizia quando il capotreno, durante un controllo di routine, scopre che la passeggera è priva di green pass e chiede l'intervento della Polfer alla stazione di Roma Termini. Gli agenti raggiungono il convoglio al binario 5 e la donna mostra ai poliziotti la foto del referto di un tampone antigienico rapido che ha comprato ed eseguito in autodiagnostica il giorno prima. Gli agenti, tuttavia, le spiegano che l'immagine non è un sostituto valido del green pass perché privo di indicazioni riferibili a lei e all'esatta collocazione temporale del test. Proprio per questo la invitano a scendere dal treno aggiungendo che verrà multata per violazione delle norme anticovid.

Nel frattempo il treno accumula 20 minuti di ritardo poiché la passeggera, durante la "trattativa" con gli agenti, si rifiuta di prendere il proprio bagaglio (motivo per cui il treno non può partire). Alla fine gli agenti convincono la donna a scendere e la accompagnano negli uffici dove, oltre la multa, le viene contestato il reato di interruzione di pubblico servizio.

Il tar e la sentenza del tribunale amministrativo regionale

Nei giorni successivi la passeggera, rappresentata dai suoi legali, ha presentato un ricorso al Tar per contestare la sanzione. Secondo la tesi sostenuta l'impianto della legge sarebbe illegittimo "sotto un profilo costituzionale" e, inoltre, sarebbe in contrasto con regolamenti e trattati dell'Unione Europea. I giudici del Tar del Lazio hanno momentaneamente chiuso la questione sostenendo che la sanzione deve essere contestata davanti al tribunale ordinario. Non solo, i giudici del tribunale amministrativo hanno sottolineato come la "compatibilità costituzionale" non può essere portata di fronte al Tar "in sede cautelare".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Blocca il treno ad alta velocità perché senza green pass: denunciata

MilanoToday è in caricamento