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Cronaca via Corelli

Sovraffollamento nei Cie, il Comune vuole un nuovo centro a Malpensa

Il vicesindaco De Corato chiede al Governo di rispettare la promessa e creare un nuovo centro di identificazione ed espulsione a Malpensa. Al momento ci sono tre centri con 338 posti contro i 50 mila irregolari presenti a Milano

Si era pensato a Malpensa come nuova possibile area dove far nascere un nuovo Cie, per andare incontro all'esigenza di gestire le migliaia di cittadini stranieri irregolari. Tuttavia, ancora, nulla si è mosso e la situazione sul versante immigrazione comincia a diventare insostenibile. Lo ha denunciato il vicesindaco del Comune di Milano, Riccardo De Corato, che ha chiesto al Ministro Maroni di rispettare l'impegno preso.

"La lotta alla clandestinità senza un numero sufficiente di Centri di identificazione ed espulsione è una battaglia contro i mulini a vento. I numeri sono imbarazzanti: al Nord sono presenti solo 3 strutture (Milano, Torino, Gradisca d'Isonzo), che possono ospitare 338 posti. Peccato che i clandestini siano 50 mila solo a Milano secondo le stime Cgil e 150 mila in Lombardia - ha dichiarato De Corato - E nel Cie di via Corelli, secondo i dati Caritas, nel 2008 sono transitati solo 1360 irregolari. Maroni dia allora seguito all'annuncio lanciato nel 2008 di costruire nuovi Cie per gestire l'emergenza clandestini. Altrimenti quello che si sta facendo è aria fritta".

"I Cie - spiega ancora il vicesindaco - sono fondamentali per trattenere in vista del rimpatrio gli irregolari che arrivano in Italia senza documenti e si nascondono dietro alias per vivere di illeciti. Ora, perché questo avvenga, è indispensabile un potenziamento di queste strutture. A Milano si potrebbe convertire a questo nuovo uso immobili del Demanio militare, dello Stato e degli enti locali. Costruendo magari una nuova struttura vicino a Malpensa così da rendere più immediate e snelle le procedure di espulsione".

"Secondo i dati pubblicati dalla Cisl - conclude De Corato - a Milano i giudici hanno decretato solo 2 espulsioni e su 3000 denunce di irregolari nel 95% dei casi non è stato istruito un processo. Clandestini che sono poi per l'80% responsabili dei reati che destano allarme sociale tra gli extracomunitari, secondo quanto ha riferito il capo della Polizia Antonio Manganelli. Un impasse che si spiega anche con la scarsità di posti disponibili nei Cie, visto che di tenere i clandestini in carcere i giudici non hanno alcuna intenzione. Tanto che vengono di prassi rimessi in libertà con una semplice denuncia a piede libero e un ordine di allontanamento in tasca che non rispetteranno mai. Ecco perché la Polizia Locale nonostante abbia fermato dall'otto agosto 2009, da quando è stato introdotto il reato, ben 613 clandestini, continua a ritrovarseli in giro"

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