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Cronaca Bicocca / Piazza dell'Ateneo Nuovo

Università: con il nuovo Isee, 1700 borse di studio in meno in Lombardia

I calcoli di un'associazione di studenti della Bicocca su dati reali

Il nuovo Isee per l'università ha provocato il calo di circa 1.700 borse di studio erogate agli studenti lombardi, perché con il nuovo metodo di calcolo gli studenti universitari risultano "più ricchi". Lo ha scoperto un gruppo di studenti della Bicocca (Studenti Indipendenti), dopo avere analizzato i dati di circa 1.300 studenti che hanno consegnato l'Isee in ritardo e dunque con il nuovo metodo di calcolo.

I dati parlano chiaro: l'Isee sarà mediamente più elevato di circa 2.200 euro e - per quanto riguarda i numeri della Bicocca, riportati da Repubblica - il 18% degli studenti risultati idonei finora alla borsa di studio, non lo sarà più. Tutto il Cidis (il consorzio per il diritto allo studio) erogherà circa 500 borse di studio in meno (sulle attuali 5 mila) agli studenti di Statale, Bicocca, Insubria e Iulm. 

L'Isee dedicato all'università soffriva già di un problema assurdo dal punto di vista logico (a dir poco), dettato dalla normativa nazionale. In pratica, per definirsi indipendenti dal nucleo familiare d'origine (cioè dai genitori), lo studente deve dimostrare non solo un reddito adeguato (e fin qui va bene), ma anche la residenza lontano dalla famiglia da almeno due anni.

Ora, come tutti sanno, gli studenti fuori sede che oltre a lavorare cambiano anche residenza sono una parte del totale. Per motivi che possono essere i più diversi, e che non vanno giudicati. Nessuna legge italiana impone infatti di far coincidere il domicilio ("dimora abituale") con la residenza. Quel criterio manca di ogni logica e già "viziava" gli Isee di numerosi studenti universitari italiani che lavorano (dovrebbero essere premiati e invece sono "puniti"). 

Con i criteri dell'Isee 2015 (fissati dal febbraio del 2014), le cose peggiorano ulteriormente, perché il regolamento prevede - per esempio - che le borse di studio diventino parte integrante del reddito (tranne, un po' paradossalmente a questo punto, quella per la quale si presenta l'Isee). E poi, il reddito da lavoro dei fratelli conviventi viene conteggiato al 100% e non più al 50%. E infine, devono essere considerati e inclusi i redditi del genitore divorziato che non versa gli alimenti. Un assurdo.

L'effetto: meno borse di studio. C'è solo da chiedersi se questa sia una politica lungimirante, dato che la funzione di una borsa di studio è quella di facilitare la scelta di studiare a persone che vogliono farlo, non che si "parcheggiano" in università; anche perché, per riottenere anno dopo anno la borsa, occorre anche superare un certo numero di esami e con una certa media. Insomma, la borsa è un modo per eguagliare il più possibile le condizioni di partenza, per consentire ai meritevoli di effettuare studi di carattere superiore. Contrarre le borse di studio va nella direzione esattamente opposta.

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