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Cronaca

Uccise regista: "Parzialmente incapace di intendere"

Mauro Pastorello era "parzialmente incapace" di intendere e volere al momento del fatto: lo ha stabilito il gip per l'omicidio del regista Curreri

Mauro Pastorello era "parzialmente incapace" di intendere e volere al momento del fatto. E' quanto ha stabilito la perizia disposta dal gip di Milano Chiara Valori, su richiesta della procura, nei confronti dell'ex ufficiale dell'esercito che il 21 ottobre scorso avrebbe ucciso il regista Mauro Curreri.

Il perito psichiatra Franco Martelli ha inoltre stabilito che Pastorello è capace di stare in giudizio e, rispondendo ai quesiti posti dal gip, ha valutato che l'indagato è socialmente pericoloso. La sua condizione inoltre è compatibile con la carcerazione.

L'indagine, coordinata dal pubblico ministero Paola Biondolillo, va verso la chiusura. L'ex ufficiale è indagato per omicidio aggravato dalla premeditazione.

Il 21 ottobre scorso Pastorello ha indossato la sua vecchia divisa e ha incontrato il regista in un teatro di via Watt, a Milano, il 'Primo studio', e poi gli ha sparato con una vecchia pistola calibro 22, nel corridoio di accesso agli studi. Comparso davanti al gip per l'interrogatorio di convalida avrebbe rivendicato le ragioni di "onore" che lo hanno portato ad uccidere. Pastorello, 53 anni, di Padova, ex ufficiale dell'Esercito ora in congedo, esigeva infatti dal regista, 39 anni, un compenso per la sceneggiatura e per la parte di attore non protagonista nel film 'Gli eroi di Podrute'.

 

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