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Cronaca Fiera / Via Alberto Mario

Omicidio assicuratore: il killer conosceva i suoi movimenti

L'omicidio di Diego Preda rimane un giallo. Secondo i primi rilievi della scientifica il sicario ha sparato da vicinissimo e forse lo stava pedinando

Un'esecuzione, con un colpo a bruciapelo in testa. Questo il primo particolare accertato sulla dinamica dell'omicidio di Diego Preda, il broker assicurativo di 69 anni ucciso mercoledì sera a Milano.

Ancora non è chiaro se il killer lo abbia aggredito frontalmente o da dietro. Secondo quanto dichiarato dalla polizia scientifica, il cadavere certamente presenta un foro d'entrata e uno d'uscita del proiettile. Sul luogo del delitto non sono stati trovati bossoli, il che lascia presupporre che l'arma utilizzata sia un revolver.
I testimoni hanno visto scappare di corsa un individuo a piedi. Nessuno ha, però, assistito all'omicidio e c'è discordanza nelle testimonianze. C'è chi asserisce che l'uomo indossasse un casco integrale, chi se lo ricorda con un passamontagna e chi a viso scoperto. Sicuramente era un maschio e correva.
L'assicuratore, con un precedente per omicidio colposo risalente ad un incidente stradale nel 1983, era un abitudinario. Moglie e un figlio 41enne, una famiglia normale e senza problemi finanziari. Anche mercoledì sera stava facendo la stessa strada di sempre allo stesso orario. Prima è uscito dalla sua agenzia in viale Monte Rosa 21, poi ha imboccato via Alberto Mario, dove aveva il garage, e lì, all'incrocio con via Mosé Bianchi, è stato freddato.
Gli inquirenti ipotizzano che il killer conoscesse i suoi movimenti e che in quel momento lo stesse pedinando. 

 

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