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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Zara / Viale Zara

Omicidio in diretta in viale Zara: lascia moglie e bimba piccola

Il 34enne ucciso a calci e pugni con "violenza inaudita". Nelle sue tasche trovata una piccola quantità di "shaboo": forse un regolamento di conti per droga

Ucciso a calci e pugni da tre ragazzi per poche dosi di droga. E' la fine di Edison Anthony Topacio, filippino di 34 anni, picchiato a morte la scorsa notte da tre connazionali all'ingresso della sala Bingo di viale Zara, davanti agli occhi increduli di molti testimoni.

Qualcuno ha perfino ripreso col cellulare le fasi finali del pestaggio, immortalando i calci alla testa di uno dei giovani quando ormai Topacio era privo di sensi sul selciato. Gli aggressori, probabilmente sotto l'effetto di stupefacenti (o comunque alterati da qualche sostanza) non si sono allontanati dal luogo dell'omicidio, anzi, hanno osservato la loro vittima per qualche minuto, giusto il tempo necessario ai carabinieri della compagnia Duomo di arrivare sul posto.

La drammatica sequenza dell'omicidio

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Grazie al racconto dei testimoni e ai filmati delle telecamere di sorveglianza del Bingo non è stato difficile individuarli. Quando i militari li hanno bloccati avevano ancora il sangue del filippino sulle mani, sugli abiti e sulle scarpe. Gli arrestati, che devono rispondere di omicidio volontario, sono Mark Dimapasoc, 28 anni, incensurato, Leonil Dela Chica, 26 anni, e Rafael Pujanes, 24 anni, gli ultimi due con precedenti per rissa e lesioni.

Secondo gli investigatori il pestaggio sarebbe nato negli ambienti dello spaccio di droga, anche se non è ancora chiaro che tipo di rapporto esistesse tra vittima e assassini. E' probabile che tra questi fosse nato un alterco in merito alla cessione di una partita di shaboo, metanfetamina molto diffusa nella comunità filippina.

I testimoni raccontano che attorno alla mezzanotte i tre giovani si sono avvicinati al 34enne davanti al Bingo (forse avevano già appuntamento con lui) e che in breve è nata una discussione subito degenerata: "L'hanno colpito con calci e pugni con una violenza inaudita", come hanno commentato i carabinieri intervenuti, anche quando l'uomo era disteso per terra senza possibilità di reagire. Inutile il trasporto all'ospedale Fatebenefratelli. Topacio, che lascia una moglie e una bambina piccola, è morto mezz'ora dopo il suo arrivo a causa delle botte ricevute.

L'uomo aveva qualche piccolo precedente penale per ricettazione, ma nulla che potesse lasciar presagire una simile fine. Addosso gli hanno trovato due cellulari, 210 euro in contanti e 5 grammi di shaboo, divisi tra un portamonete e un porta compresse che aveva al collo. Una piccola quantità di droga che confermerebbe la pista del regolamento di conti, sebbene non sia stato trovato altro stupefacente nel suo appartamento.

Nei prossimi giorni maggiori dettagli sulla sua morte arriveranno dall'autopsia predisposta dal pm. Intanto, gli arrestati non hanno dato spiegazioni sull'accaduto, preferendo restare in silenzio ed evitando di rispondere alle domande dei militari. L'ipotesi è che i tre volessero dare una lezione al connazionale, ma che siano andati oltre le loro aspettative.

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