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Cronaca Porta Nuova / Via della Moscova

Uccide l'ex, arrestato a Milano: confessa, "ho agito d'impulso"

Il 24enne, in fuga verso la Svizzera, è stato intercettato a Milano nel pomeriggio di mercoledì 7 ottobre. Portato in caserma, ha confessato il delitto commesso la notte precedente a Nicolosi (Catania)

Antonio (detto Luca) Priolo ha confessato: è stato lui ad uccidere l'ex convivente Giordana Di Stefano, 20enne trovata morta a coltellate a Nicolosi (Catania) la mattina del 7 ottobre 2015. Il giovane 24enne è stato arrestato a Milano, in Stazione Centrale, nel pomeriggio della stessa giornata: stava per partire alla volta della Svizzera. I carabinieri, che avevano una sua fotografia, lo hanno chiamato per nome: lui si è voltato dicendo "sì, sono io". 

Il 24enne è stato portato in caserma dove è stato interrogato fino a mezzanotte: ha confessato l'omicidio e - da quanto si apprende - è scoppiato in lacrime. Poi è stato portato a San Vittore. Nella notte tra il 6 e il 7 ottobre si è visto con l'ex per un colloquio "chiarificatore". I due ogni tanto si vedevano e ad agosto avevano festeggiato insieme il compleanno della loro figlia di quattro anni.

La ragazza aveva avviato il procedimento per l'affido esclusivo della figlia; nel contempo, nel 2013, aveva anche denunciato l'ex convivente per stalking. Ora lui, da quanto si è appreso, era disposto a non opporsi all'affido esclusivo a patto che lei ritirasse l'altra denuncia, in modo da rendergli la fedina totalmente "pulita". Lo studio legale della ragazza conferma che Giordana aveva effettivamente intenzione di aderire alla richiesta, tanto da non essersi costituita parte civile nel procedimento che la procura aveva avviato autonomamente.

Priolo ha ammesso spontaneamente di avere ucciso Giordana senza premeditazione, "in un raptus", accoltellandola con un coltello da caccia poi abbandonato nella zona di Nicolosi. In seguito ha chiesto alla madre le chiavi dell'auto e si è recato a Messina, dove l'auto è stata ritrovata nei pressi della stazione ferroviaria; poi è partito in treno per Milano. Durante la giornata Priolo (che aveva lasciato a casa, spento, il suo telefono) ha inviato un sms al padre chiedendo in prestito il cellulare di un passante, scrivendo di essere scappato e di non preoccuparsi per lui. Il padre, però, era in caserma e ha immediatamente mostrato il messaggio ai carabinieri, che sono risaliti al proprietario della sim e alla città da cui era partito il messaggio.

L'autopsia sul corpo della ragazza verrà eseguita il 9 ottobre. Priolo verrà invece interrogato dal gip di Milano per la convalida del fermo.

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