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Cronaca

Tassista ucciso, chiesti 30 anni per uno degli aggressori

Lo scorso 10 ottobre Luca Massari fu pestato a morte da tre balordi, dopo che, inavvertitamente, aveva investito il cane di uno di loro. Il pm chiede 30 anni per Morris Ciavarella

30 anni di carcere. E' questa la richiesta del pm Tiziana Siciliano per Morris Ciavarella, uno dei tre aggressori che lo scorso 10 ottobre picchiarono con brutale violenza il tassista milanese Luca Massari (nella foto) che morì un mese dopo, l'11 novembre. Il pm, nel corso del processo con rito abbreviato davanti al gup Stefania Donadeo, ha chiesto che Ciavarella venga condannato per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futuli motivi.

Gli altri due imputati, Stefania Citterio, fidanzata di Ciavarella, e il fratello Pietro Citterio non hanno scelto la via del rito abbreviato, che prevede uno sconto di un terzo della pena.

Massari, tassista di 45 anni, venne aggredito in via Luca Ghini, alla periferia sud di Milano, perché aveva inavvertitamente investito un cane senza guinzaglio. L'animale era quello della fidanzata di Pietro Citterio, sbucato all'improvviso sulla carreggiata. Dopo che Massari scese dalla macchina, i tre incominciarono a insultarlo e a pestarlo fino a ridurlo in coma. Non si risvegliò più. Il pm Siciliano, nel suo intervento, ha fatto più volte riferimento alla crudeltà e alla violenza dei tre "assassini".

Fu Ciavarella, secondo il pm, a sferrare "gli ultimi due micidiali colpi, una ginocchiata in pieno volto e una spinta". Secondo la ricostruzione del pm, Massari è caduto come un corpo morto a terra sbattendo la testa contro il marciapiede ed entrando in coma. Il pm ha anche citato un verso di Dante contenuto nell'Inferno: "E caddi come corpo morto cade".

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