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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Porta Romana / Via Giulio Romano

Omicidio con la motosega in via Giulio Romano a Milano: fermato il killer

Si tratta di un cittadino romeno di 35 anni; l'uomo è stato fermato nella mattinata di martedì 7 dicembre

È stato fermato il presunto killer di Pierantonio Secondi, l'82enne ucciso nel suo appartamento al civico 27 d via Giulio Romano a Milano (zona Porta Romana) nella serata di lunedì 6 dicembre. Si tratta di un cittadino romeno di 35 anni, magazziniere di una farmacia di Melegnano; l'uomo è stato braccato dai carabinieri nella mattinata di martedì proprio vicino al luogo di lavoro. Interrogato dal pm il 35enne si è avvalso della facoltà di non rispondere ed è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto.

I carabinieri avevano subito stretto il cerchio attorno a lui, ex compagno della vittima. L'uomo, infatti, era stato denunciato per stalking e dal 13 di ottobre non poteva avvicinarsi a casa dell'82enne né ai luoghi che frequentava abitualmente. Non solo, nella giornata di martedì 6 dicembre l'autorità giudiziaria aveva firmato un analogo provvedimento anche per difendere la sorella dell'anziana e il suo migliore amico. Provvedimenti che, purtroppo, non sono serviti a nulla.

L'omicidio con la motosega: cos'è successo in via Giulio Romano

Tutto è accaduto intorno alle 21:00 quando il presunto killer è entrato nel palazzo accodandosi a un altro residente. Aveva con sé il necessario per mettere a segno il suo piano diabolico piano: una motosega, un'accetta e una tanica di benzina. Tutto nascosto all'interno di un trolley nero.

Una volta arrivato davanti all'appartamento dell'anziano, come in un film horror, ha acceso la motosega e tagliato il portone d'ingresso. Sempre con lo stesso attrezzo, inoltre, ha reciso la mano sinistra dell'82enne che, nel tentativo di fermarlo, aveva impugnato una bomboletta di spray al peperoncino. Infine lo ha ucciso con due coltellate al collo.

Non solo, secondo quanto ricostruito dai detective, l'uomo avrebbe cercato di dare fuoco all'appartamento (su un tappeto della camera è stata trovata una grossa macchia di bruciato). Un blitz brutale e "lampo" dato che tra l'irruzione e la fuga - secondo quanto riferito dai carabinieri - sono trascorsi in tutto 9 minuti.

Le mail in cui era spiegato tutto

Il 35enne - stando a quanto reso noto dagli investigatori - avrebbe scritto delle mail in terza persona anticipando l’intenzione di uccidere la vittima. Non solo, sempre negli stessi messaggi avrebbe accusato la sorella e il suo migliore amico per averlo indotto a denunciare gli episodi di stalking. I messaggi, stampati proprio lunedì alle 18:45, sono stati trovati abbandonati all'interno del palazzo e un condomino, non sapendo di chi fossero, li ha messi nel gabbiotto del portinaio.

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