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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Magenta

Omicidio nel Biellese: chi era Pietro Bello, 55enne giostraio di Magenta

L'uomo era scomparso il 30 aprile da casa: è stato trovato cadavere nel sottotetto dell'abitazione di un pregiudicato, accusato di omicidio preterintenzionale

Si erano conosciuti su internet Pietro Bello, il 55enne di Magenta scomparso da casa domenica 30 aprile, e Cristian "Tiziano" Angileri, 40enne di Valle Mosso (Biella), nella cui casa è stato trovato ucciso il magentino. Ai carabinieri di Valle Mosso era arrivata la segnalazione di una vettura "estranea", non nota in paese, ferma da qualche giorno davanti al cinema. Una Chevrolet Cruze nera. Dalla targa, i militari sono risaliti alla proprietà e quindi all'uomo la cui scomparsa era stata nel frattempo denunciata dalla moglie.

Grazie ad ulteriori segnalazioni e a una rapida indagine, i carabinieri si sono concentrati sulla casa (fatiscente) in cui vive Angileri, dietro la casa di riposo del paese, e hanno fatto irruzione trovando il cadavere avvolto in un telo, nel piano superiore (disabitato e pericolante) dell'edificio. I polsi erano stretti da fascette e il corpo in posizione prona. Angileri è stato portato in caserma e interrogato. Secondo quanto viene riferito, avrebbe reso dichiarazioni contraddittorie. Alla fine è stato portato nel carcere di Biella, indiziato di omicidio per il momento preterintenzionale. 

Sul cadavere di Bello verrà invece effettuata l'autopsia per stabilire l'esatta causa della morte. Il 55enne era disabile, sposato con la moglie Graziella (conosciuta a Londra in gioventù) e con un figlio. In passato lavorava per la Novaceta, un'azienda tessile poi fallita. Così si era impiegato per una impresa di pulizie ma, cadendo da una impalcatura, aveva subìto un infortunio che lo aveva costretto a camminare servendosi di stampelle e gli aveva fatto perdere il posto. Si era dunque nuovamente "reinventato" come giostraio: portava alle feste di paese alcuni giochi, con i quali si guadagnava da vivere.

Diverso il profilo del suo presunto assassino: che ha vari precedenti penali per stalking, minacce e possesso di stupefacenti. Fino a tre anni fa lavorava per una società di rifiuti, la Seab, da cui venne licenziato perché sospettato di alcuni furti di carburante. Ha poi trovato un altro impiego sempre come netturbino. 

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