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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca via Padova

Omicidio di via Padova, gli abitanti: “Qui lo Stato non c'è”

Proteste e sdegno da parte degli abitanti italiani di via Padova, dopo la rissa di sabato scorso sfociata nell'omicidio di Hamed Mamoud El Fayed Adou. “Qui non si vive” dice una signora, i pochi italiani rimasti si barricano in casa. Poi la proposta di un condomino, Marino Viola: “Non pagate più le tasse comunali finché non sarà ripristinato l'ordine pubblico”

Insorgono gli abitanti italiani di via Padova, dopo la rissa che sabato scorso è costata la vita al diciannovenne egiziano Hamed Mamoud El Fayed Adou. Le risse, dicono i pochi milanesi rimasti, sono all'ordine del giorno, “che la situazione qui è quella che è, la polizia lo sa benissimo ma nessuno finora ha fatto nulla”. Le parole sono di uno degli abitanti del palazzo dove da poco si era trasferito il ragazzo ucciso.

“Qui non si vive - si sfoga una signora cinquantenne - lo spaccio di droga è continuo, a tutte le ore del giorno e i pochi italiani rimasti si barricano in casa”. La scorsa estate, quando l'Egitto ha battuto l'Italia alla Confederations Cup, i cittadini ricordano che la comunità egiziana ha bloccato l'intera via.
  Lo Stato non c'è. C'è solo la vergogna di un sistema che ha perso  

Uno stato di cose che è arrivato ai massimi livelli di sopportazione, come dimostrano le testimonianze raccolte dall'Ansa. Marino Viola invita gli abitanti della zona a reagire: “Riunitevi in assemblea, non pagate più le tasse comunali finché non sarà ripristinato l'ordine pubblico e risarciti i danni: nessun tribunale potrà condannarvi”.

Poi la riflessione, amara, di Aldo Boni de Nobili: “Il dolore dell'omissione. Lo Stato non c'è. C'è solo la vergogna di un sistema che ha perso”. La storia di via Padova, “un'esperienza che va raccontata anche se non sempre con molto orgoglio”, è già in rete. Francesco Galli ha creato una pagina su Facebook, dedicata alla strada di Milano. Mille iscritti. E rabbia.

GLI AGGIORNAMENTI

15 febbraio ore 17.07 – Arrivati in città 1700 poliziotti in più: Lo aveva annunciato ieri il sindaco Moratti, dopo i disordini di via Padova sfociati in omicidio. Per il sindaco di Milano, il nuovo “contingente” di poliziotti è  frutto dello sblocco delle assunzioni 2010.

15 febbraio ore 17.20 – La testimonianza: controlli a tappeto dentro gli appartamenti. L'Ansa ha raccolto la testimonianza di un imprenditore, proprietario di una trentina di appartamenti in città. “E' cominciato tutto a dicembre. Hanno cominciato a telefonarmi i miei inquilini, quasi tutti stranieri, regolarissimi, dicendomi che agenti di polizia, o vigili, si erano presentati di notte alla porta di casa”.

Il professionista rivela che gli agenti si qualificavano come dipendenti dell'Aem e che una volta in casa, rivelando la loro vera identità, iniziavano a chiedere i documenti e a fotografare tutto. “L'ultima segnalazione mi è arrivata due settimane fa - racconta il proprietario - Sono arrivati in sette, in borghese, alle 23.I miei inquilini hanno avuto paura a mandarli via. Sono andato a protestare, perché non hanno chiesto a me?”.
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