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Cronaca

Imprenditore milanese ucciso in Argentina: ammazzato a colpi di pistola e poi bruciato

Il corpo di Piva, ingegnere 46enne, è stato trovato giovedì. Era scomparso dal 12 ottobre

Gli hanno sparato quattro colpi di pistola. Poi hanno cercato di bruciare il suo corpo per cancellare ogni traccia. Vittorio Piva, ingegnere nato il 4 novembre del '71 a Milano, è stato ucciso a Buenos Aires, in Argentina, dove viveva da anni. 

Il suo corpo, semi carbonizzato, è stato ritrovato giovedì pomeriggio in un campo a Zarate, a novanta chilometri dalla capitale. Di Piva, che in Sud America aveva aperto un'azienda agricola specializzata nella produzione di soia, si erano perse le tracce il 12 ottobre scorso. 

Stando a quanto finora accertato dagli investigatori, come riporta il Clarin, l'imprenditore meneghino sarebbe stato ucciso in un luogo diverso dal punto in cui è stato ritrovato il suo corpo. Il killer lo avrebbe freddato con quattro colpi di pistola alla schiena, poi - soltanto in un secondo momento - il cadavere sarebbe stato spostato e dato alle fiamme. I poliziotti e gli specialisti hanno riconosciuto il 46enne da tre dita, che non sono andate completamente distrutte nel rogo. 

L'ipotesi della polizia argentina è che si tratti di un crimine mafioso, probabilmente collegato al mondo della droga. Nel 2016, infatti, - racconta ancora il Clarin - l'uomo era stato arrestato all'interno di un'abitazione in cui gli agenti avevano sequestrato della cocaina. Piva, però, era stato liberato poco dopo e il processo non si era mai tenuto. 

Foto - La notizia sul Clarin

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