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Omicidio a Milano, donna uccisa a coltellate: il marito violento tenta di travolgere la polizia

Nel condominio l'uomo era molto temuto: "Aveva cercato di far esplodere tutto col gas"

Nel condominio al civico 4 di via San Giacomo, a Milano, i residenti avevano addirittura istituito una chat su Whatsapp per segnalare i movimenti sospetti di Aurelio Galluccio. Questo perché a novembre 2018, il 65enne aveva minacciato e rischiato di incendiare il palazzo con un bombola d'ossigeno e perché il suo atteggiamento violento contro la moglie, Adriana Signorelli, era noto a tutti.

Ora che la donna è stata uccisa con diverse coltellate sulla schiena nel suo appartamento e che lui è stato arrestato dalla polizia, a tutti sembra una tragedia annunciata. Una tragedia che, forse, si poteva evitare. Sebbene le manette, in un primo momento, siano arrivate per il tentato omicidio di alcuni agenti che Galluccio ha cercato di travolgere sul luogo del delitto. E poi, nel pomeriggio di domenica, per l'omicidio aggravato della moglie.

Video: il cadavere della donna viene portato via

La paura dei vicini di casa: "Stava per fare una strage"

"Dopo novembre, era tornato nel condominio come se nulla fosse e tutti i residenti eravamo entrati nello sconforto e nella paura", racconta a MilanoToday una vicina di casa che preferisce mantenere l'anonimato. Quel giorno, era sabato 17 (novembre 2018, n.d.r), incendiò la porta dell'appartamento della moglie 59enne alla quale poco prima aveva anche rubato l'automobile. "Andò a fuoco la parte superiore del palazzo ed è stato necessario evacuare l'intero stabile", ricorda la condomina, che aggiunge: “Poteva essere una strage". 

Dopo l'episodio, Galluccio era stato fermato in una sala slot. Poi era finito nel reparto di psichiatria del San Paolo. Lo stesso ospedale dov'è adesso è piantonato dopo la scoperta del cadavere di Adriana Signorelli.

Omicidio a Milano: killer tenta di investire la polizia (Di D. Bennati)

"Si tratta di una palazzina di case ex popolari, tutti gli appartamenti sono stati riscattatati tranne pochi: tra questi quello dell'omicida", ricostruisce ancora la residente. "L'unico modo in cui noi condomini ci siamo difesi e tenuti in contatto è stata quella chat. Abbiamo vissuto nella paura. Nonostante avessero conoscenza di chi fosse il soggetto - si sfoga - le istituzioni ci hanno lasciati soli". 

La chiamata della figlia della vittima

Come sola purtroppo lo era anche la 59enne la notte tra sabato e domenica. A chiamare il 112, attorno alle 2, è stata la figlia della donna che non riusciva a entrare nell'abitazione. Per questo motivo sono arrivati gli operatori del 118, i pompieri e la polizia. Il presunto killer, Galluccio, a quel punto ha cercato di fuggire in auto. Poi, nel tentativo di investire alcuni agenti, è finito fuori strada praticamente sotto casa. La sua Citroen C3 grigia è rimasta con le ruote ferme tra il marciapiedi e l'aiuola.

Le indagini sull'omicidio, i precedenti e l'arresto

Sul posto hanno lavorato a lungo i detective della Sezione omicidi, guidati da Lorenzo Bucossi, insieme alla polizia Scientifica. Si sta cercando di ricostruire i dettagli e il contesto dell'omicidio: sembra che Aurelio Galluccio non vivesse più in casa da tempo. Fin dal primo minuto era l'indiziato numero uno. Nel pomeriggio è arrivata la decisione dell'arresto su disposizione del pm Monia Di Marco, dopo le indagini degli agenti della Squadra Mobile.

Omicidio via San Giacomo a Milano. Polizia e Scientifica di Daniele Bennati (6)

Già nella primavera del 2012, Galluccio, nonostante fosse ai domiciliari si era recato al Policlinico di Milano dopo una lite con Adriana. Per tornare a casa, il 65enne aveva pensato bene di rubare un'ambulanza dall'ospedale. Due anni dopo, nel 2014, era finito in carcere per maltrattamenti in famiglia quando, appena un mese prima, era stato scarcerato per aver picchiato il figlio della 59enne. 

Adriana Signorelli conosceva bene la natura violenta del 65enne ma probabilmente, come capita spesso in questi casi, non aveva la forza, né l'appoggio necessario, per tagliare definitamente i ponti. Una frase pubblicata su Facebook da Adriana ad aprile, suona oggi come una amara verità: "Dietro ogni donna triste, c'è sempre un uomo coglione". 

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