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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Omicidi

Chef lombardo ucciso a New York: la donna imputata ha confessato

Il giovanissimo cuoco era stato drogato: la prostituta sospettata della sua morte, dopo 2 anni, ha confessato

Pare essere davvero la fine di un incubo giudiziario. Angelina Barini, la prostituta 43enne che fu arrestata il 21 agosto 2019 in relazione alla morte di Andrea Zamperoni, lo chef lodigiano di 33 anni che lavorava in un ristorante newyorkese, dopo due anni di silenzio ha confessato poche ore fa, alla Corte distrettuale di Brooklyn, di essere colpevole dell'accusa contestata. E cioè aver causato la morte, in conseguenza della somministrazione di un cocktail a base di fentanyl, dello chef originario di Zorlesco (Lodi) a soli 33 anni, il 18 agosto 2019, in un motel del Queens.

Lo rendono noto fonti legali riprese dalle agenzie. Lo chef era il responsabile delle cucine del noto ristorante italiano Cipriani Dolci nella Grand Central Station di New York. Presente in tribunale, nel pomeriggio, era anche il coimputato 44enne Leslie Lescano, che risulta fosse, all'epoca dei fatti, il fidanzato della Barini e che invece non ha fatto ammissioni e comparirà nuovamente innanzi al giudice Brian Cogan il prossimo 25 settembre.

Per quella data la Barini, di origini canadesi, potrebbe aver già concordato per patteggiamento la pena conseguente alla sua ammissione di colpevolezza. Su entrambi gli imputati gravano anche le accuse per altre tre decessi, di due turisti e di un pensionato, trovati morti per overdose e derubati alcuni mesi prima.

Chi era Zamperoni

"Era in America da poco tempo ed era felicissimo di essere lì. Non credo proprio si tratti di un allontanamento volontario. Spero che lo ritrovino al più presto", aveva detto Arrigo Cipriani, patron dell'Harry's Bar di Venezia e di una serie di locali in diverse parti del mondo da Londra a New York, tra cui anche il ristorante Cipriani Dolci al Grand Central Terminal, dove lavorava il capo cuoco. 

Zamperoni lavorava a New York da circa un anno, ma era nel gruppo Cipriani dal 2008. I genitori, che vivono ancora a Zorlesco, nel Lodigiano, avevano lanciato un disperato appello poichè il figlio non rispondeva più da diversi giorni, mentre era solito essere puntualissimo nelle telefonate quotidiane. 

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