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Omicidi

Angelo, il cuoco ucciso a calci, pugni e bastonate per un cellulare

L'omicidio all'Elba, dove il cuoco - originario di Milano - viveva ormai da anni

Cinquantatré anni, una vita ormai all'Elba e una morte ancora avvolta nel mistero. È Angelo Carugati, milanese d'origine ma da anni trapiantato nell'isola toscana, l'uomo ucciso giovedì mattina e trovato morto in uno scantinato del centro storico di Portoferraio. 

Il 53enne milanese aveva lavorato come cuoco e aiuto cuoco per diversi ristoranti dell'Elba, oltre ad aver eseguito in passato qualche lavoretto al porto. Per la sua morte, su ordine della procura di Livorno, i carabinieri della compagnia di Portoferraio hanno fermato un pluripregiudicato 24enne marocchino, gravemente indiziato di essere l'autore dell'omicidio. 

Sulla base dei primi accertamenti dei militari e del sostituto procuratore - le indagini sono state condotte dai carabinieri elbani con l'ausilio del nucleo investigativo di Livorno e della squadra investigazioni scientifiche del reparto operativo di Firenze -, il 24enne, per motivi ancora in corso di accertamento, avrebbe colpito la vittima con pugni, calci, un bastone ed altri oggetti utilizzati come corpi contundenti, provocandone la morte. 

Allontanatosi dal luogo del delitto, l'uomo sarebbe stato poi rintracciato dai militari e portato in caserma. Stando a quanto emerso, a casa del 24enne sarebbero stati trovati il cellulare e l'orologio di Carugati, motivo per cui il fermato risponde anche dell'accusa di rapina. Il movente è comunque ancora tutto da accertare, perché tanta violenza sembra eccessiva per una rapina. Pare che il cuoco e il suo presunto assassino si conoscessero e avessero passato il mercoledì sera insieme. Poi il raid omicida. 
 

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