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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Processo

Il killer di Carol Maltesi non avrà il rito abbreviato e rischia l'ergastolo

Dopo avere ucciso la ragazza, l'ha fatta a pezzi ed ha gettato il suo corpo nel Bresciano

"Sono pentito, non riesco a guardare in faccia i genitori di Carol, ma non ho premeditato nulla". Sono le parole di Davide Fontana, una dichiarazione spontanea mentre esce dall'aula dove il gup di Busto Arsizio (Varese) ha rigettato la sua richiesta di rito abbreviato. Il blogger food e bancario milanese, 43enne, ha ucciso e fatto a pezzi a Rescaldina (Milano) Carol Maltesi, 26enne attrice porno con cui aveva una relazione, "colpevole" di aver deciso di trasferirsi in Veneto per stare più vicino al figlio".

"Oggi si parlava di norme, sarà più complicato quando si parlerà di persone", ha detto a fine udienza l'avvocato Stefano Paloschi, difensore di Fontana, sostenendo che il giudice ha rigettato la richiesta di rito abbreviato da un punto di vista "tecnico". Assenti in aula i genitori della vittima, che attraverso l'avvocato Manuela Scalia si erano opposti alla richiesta del rito abbreviato avanzata dall'imputato. "Ho in mente solo lo sguardo attonito della madre - ha detto il legale - quando le ho detto cosa saremmo venuti a fare oggi".

Dopo l'omicidio, secondo quanto scrive il gip Angela Corvi, "l'indagato escogitava, preparava ed attuava una complessa strategia per occultare l'orrendo delitto commesso, fare sparire il corpo e così definitivamente sottrarsi da qualsiasi responsabilità: si procurava gli arnesi per fare a pezzi il cadavere, un congelatore per conservarlo senza destare sospetti, affittava una casa isolata per fare sparire ogni traccia della ragazza, compiva una serie di sopralluoghi funzionali ai suoi scopi, si fingeva Carol al cellulare e compiva ogni possibile azione per simulare la sua esistenza in vita".

L'omidicio di Carol Maltesi e le ragioni

Accettava che Maltesi (in arte Charlotte Angie) stesse con altri uomini durante il suo lavoro da attrice porno ma non poteva accettare la sua decisione di andare a cercare casa nel Veronese, lontano da Rescaldina (Milano) e da lui. Sarebbe per questo motivo che Fontana tra il 10 e l'11 gennaio ha ucciso, fatto a pezzi e congelato il cadavere della ragazza di cui dice era follemente innamorato. Nessun gioco erotico finito male ma un piano studiato a 'tavolino'. Lo scrive il gip di Brescia Angela Corvi nell'ordinanza di convalida del fermo reo confesso dell'omicidio della 26enne. 

E che Carol volesse lasciare l'appartamento a Rescaldina, nel quale era vicina di pianerottolo di Fontana, con cui aveva intrapreso e interrotto una storia d'amore, il killer lo sapeva eccome. La conferma arriva dagli screenshot che abbiamo recuperato da Eddy Santangelo, noto dj e direttore artistico del locale Showgirl di Bolzano: una conversazione che Eddy, amico dell'attrice, aveva realizzato a fine gennaio con quella che pensava essere la ragazza. In realtà, a rispondere era l'assassino, che per oltre due mesi si è finto la 26enne nelle chat sul cellulare.

Chat tra Eddy e Carol-2

L'intervista a Eddy Santangelo: "Voleva andare in Veneto per il figlio"

Eddy Santangelo ha incontrato Carol pochi giorni prima che venisse massacrata a martellate e poi sgozzata. "Il sette e l'otto gennaio - ha spiegato il dj - Carol si è esibita nel locale dove io faccio da direttore artistico: l'ho presentata e abbiamo fatto serata. C'era anche Davide con lei: l'ha accompagnata al locale, ma non è entrato. Poi è tornato quando è finito lo show per scortarla in albergo. Io mi ero offerto di accompagnarla in hotel, ma lei non ha voluto, mi ha detto che Davide era arrivato con lei a Bolzano proprio per quella ragione e io non ho insistito".

"Abbiamo avuto una lunga conversazione in camerino dopo lo show - il ricordo di Santangelo - e lei mi ha detto che era molto soddisfatta del lavoro, che aveva ancora tanti progetti da realizzare. Mi ha parlato anche del figlio e del suo desiderio di trasferirsi in Veneto per avvicinarsi a lui: così mi sono offerto di darle una mano per trovare una nuova casa nel Veronese".

"Charlotte era un'ottima madre", parla l'amica di Carol

Le risposte in chat del killer che si fingeva Carol

Poi però Carol è completamente sparita dai social e dalle piattaforme dove postava i video, filmati a cui spesso partecipava anche Davide Fontana: "Dopo lo show non ha nemmeno postato un messaggio per ringraziare il locale, cosa che abitualmente chi lavora nel settore fa - le parole del dj - nonostante i molti materiali della serata che le erano stati girati. Un comportamento molto strano".

Il silenzio si è protratto per diversi giorni, così Eddy ha deciso di scriverle, con la scusa di chiederle come andasse la ricerca della nuova casa. Era il 29 gennaio: "Ciao! Sperao stai bene! Sto cercando per te qualcosa per Verona. Non è facile ma ci riusciremo. Non ti vedo più operativa sui social e mi sono preoccupato", si legge nella chat che di seguito riportiamo. La risposta - frettolosa - è arrivata due giorni dopo, il 31 gennaio. E si capisce che il killer che scrive era ben consapevole del fatto che Carol voleva trasferirsi: "Ehi ciao. Sì, ho trovato diverse case a Verona. Adesso sono in pausa mi sto godendo mio figlio". 

Il movente e la confessione dell'omicidio

Una versione, quella di chi indaga, che trova dunque conferma nell'atteggiamento del killer anche dopo l'omicidio. "Non poteva accettare di vivere senza la ragazza - scrive il gip di Brescia - che tra la fine del 2021 e l'inizio del 2022, gli aveva comunicato che intendeva lasciare Rescaldina e trasferirsi fra il Veronese, dove risiedeva il figlioletto, e Praga". Fontana, per il gip, ha ucciso "una giovanissima donna, madre di un bimbo ancora in tenera età, 'colpevole' soltanto di volere seguire i propri progetti ed aspirazioni lontano dall'indagato. Avanti a questo giudice ed in sede di udienza di convalida, l'indagato ha integralmente confessato i delitti, rivelando altresì il movente, di evidente natura passionale".

"Pure acconsentendo a che la Maltesi, di cui si è rappresentato follemente innamorato, intrattenesse relazioni anche con uomini diversi - spiega il gip -, non poteva assolutamente accettare che se ne andasse lontano, abbandonandolo; e così, le toglieva barbaramente la vita, durante un gioco erotico che avevano concordato, approfittando della evidentemente incondizionata fiducia che la giovane riponeva in lui, tanto da farsi legare, imbavagliare ed incappucciare, rendendosi inerme nelle sue mani". Perché Carol non poteva immaginare l'orribile piano del suo carnefice.

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