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Giovedì, 28 Marzo 2024
Omicidi

Davide Fontana è l'uomo accusato dell'omicidio di Carol Maltesi

Il 43enne avrebbe utilizzato per diversi mesi il telefono della giovane attrice hard

Si chiama Davide Fontana e ha 43 anni l'assassino (reo confesso) dell'attrice hard Carol Maltesi, in arte Charlotte Angie, uccisa, fatta a pezzi e i cui resti sono stati poi abbandonati a Borno, in un dirupo, nel Bresciano. Ora dopo ora emergono dettagli sempre più raccapriccianti dell'omicidio che sarebbe avvenuto nello scorso mese di gennaio. Dopo il ritrovamento dei cadavere fatto a pezzi e nascosto in alcuni sacchi neri l'omicida avrebbe usato gli account della vittima presumibilmente per depistare le indagini.

"Io sto bene fortunatamente". Così l'assassino rispondeva utilizzando il telefono della vittima a un giornalista che voleva accertarsi che non fosse lei la donna uccisa. La conversazione su Whatsapp è stata pubblicata integralmente dalla testata online locale a cui era arrivata la segnalazione sulla possibile identità della vittima in base ai tatuaggi trovati sul suo corpo durante l'autopsia e comunicati poi dagli inquirenti.

"Non ho tempo adesso per i giornalisti e per spiegare perché ho lasciato il porno" scriveva l'assassino fingendo di essere la donna che invece lui stesso aveva ucciso mesi prima. Al giornalista che chiedeva conto del fatto che i tatuaggi indicati dagli inquirenti sul cadavere a pezzi trovato a Borno fossero uguali a quelli dell'attrice hard, lo stesso assassino - fingendosi Charlotte Angie - rispondeva via messaggio sabato scorso: "Ah ho capito mi hanno già detto diverse persone di quella ragazza. Io sto bene fortunatamente".

Lo scambio che si interrompe quando il giornalista chiede di verificare l'identità dell'interlocutore: "Se non vuoi parlare al tel.. mi mandi un audio di 3 secondi? Solo per verificare che non sia qualcun'altra che risponde... e chiudere il caso".

L'omicidio di Charlotte Angie

Secondo quanto si è appreso i due erano vicini di casa a Rescaldina e avevano avuto una relazione. L'uomo ha confessato ai carabinieri di aver prima colpito in testa la vittima al termine di un litigio e poi di aver deciso di farla a pezzi, nasconderla per un periodo nel freezer di casa e poi liberarsene a Borno, il paese dell'alta Valle Camonica in cui sono stati ritrovati i resti e frequentato in passato dall'omicida.

Quando è avvenuto l'omicidio? Probabilmente mesi fa: Charlotte Angie, entrata nel mondo del porno nel 2021, era attesa al Luxy Club di Milano per il Luky Erotik Festival che si è svolto dall'11 al 13 marzo insieme a una serie di altre pornostar, ma non si è presentata. Davide Fontana nelle oltre tre ore di interrogatorio nella caserma dei carabinieri ha raccontato che nessuno in questi mesi ha cercato Charlotte Angie: "Solo la mamma con alcuni messaggi whatsapp e l'ex compagno sempre con messaggi. Al telefono nessuno". Da gennaio ad oggi ha utilizzato il telefono della vittima. "Ho pagato anche l'affitto di casa sua" ha detto al pm Lorena Ghibaudo durante l'interrogatorio.

Chi è l'uomo fermato: "L'ho congelata e poi gettata in un dirupo"

Stando alle indagini dei Carabinieri della compagnia di Breno e del nucleo investigativo di Brescia, coordinati dal procuratore Lorenza Ghibaudo, l'omicidio sarebbe sarebbe stato commesso da Fontana a fine gennaio nella casa di Maltesi. Durante l'interrogatorio il 43enne, poi sottoposto a fermo di indiziato di delitto, non ha spiegato i motivi del gesto. I due in passato avevano avuto una relazione. Dopo la rottura, però, Fontana e Maltesi sarebbero rimasti in buoni rapporti tanto che lo stesso omicida era stato in passato controllato dai carabinieri mentre si trovava alla guida dell'auto della vittima. La stessa auto transitata domenica 20 marzo scorso, proprio in territorio di Borno come emerso dall’analisi delle telecamere di videosorveglianza.

Poi ieri di ieri Davide Fontana si è presentato ai carabinieri per denunciare la scomparsa dell'attrice hard 25enne insieme ad un'amica, forse per cercare di fuorviare le indagini ma si è contraddetto. Il magistrato e i carabinieri erano certi che l'uomo ritratto alla guida dell'auto fosse lo stesso Fontana. Durante l'interrogatorio la confessione: l'omicidio, poi l'occultamente del cadavere nel congelatore della casa della stessa vittima e poi, una volta fatto a pezzi, gettanto nel dirupo di montagna.

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