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Omicidi

Diana, morta di stenti in casa: nel suo stomaco pezzi di pannolino

I risultati dell'autopsia sul corpo della piccola lasciata morire in casa dalla mamma

Aveva sete, aveva fame e forse per questo nel suo stomaco sono stati trovati pezzetti di pannolino. Il suo stesso pannolino. È uno dei dettagli che emergono dall'autopsia sul corpo di Diana Pifferi, la bimba di 18 mesi morta di stenti in una casa di Ponte Lambro a luglio scorso a Milano perché lasciata lì da sola per quasi una settimana dalla mamma, la 37enne Alessia Pifferi. 

Quella di Diana è stata, secondo il parere degli esperti, una lunga agonia. L’autopsia, già depositata nella relazione definitiva, dice che la bimba è morta per una gravissima e prolungata disidratazione, aggravata dalle temperature altissime di luglio. La mamma, che era a casa del compagno nella Bergamasca, l'avrebbe chiusa in casa con le finestre sigillate, senza aria condizionata, senza cibo. Senza cure, la piccola Diana sarebbe così morta. 

Nella stessa relazione definitiva dei medici legali, con le analisi tossicologiche, è stato accertato che alla bambina era stato dato un biberon di latte con gocce di benzodiazepine - un calmante -, forse per tenerla sedata ed evitare che piangesse. Gli agenti della squadra mobile, al momento dell'ingresso nell'appartamento di via Parea, nel bagno della casa avevano sequestrato proprio una boccetta di En, tanto che investigatori e inquirenti hanno ben pochi dubbi che la piccola fosse stata sedata. Un'accusa che però Alessia Pifferi ha sempre respinto. 

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