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Venerdì, 29 Marzo 2024
Omicidi Porta Venezia

Simula incidente per uccidere l'amico che l'aveva scelto come erede: arrestato milanese

Nell'estate 2019 la vittima, Bruno Lazzerotti, 78 anni, era stata trovata morta nella sua auto nel Pavese

Una storia che sembra uscita da un film ma che purtroppo è costata la vita a un uomo. La vicenda risale all'estate 2019 quando Bruno Lazzerotti, 78 anni, è stato trovato morto all'interno della sua Alfa Romeo Mito in una roggia del Pavese. A causare il suo decesso però non sarebbe stato un incidente: l'amico che il 78enne aveva designato come suo erede universale, un milanese di 48 anni, l'avrebbe ucciso per poi simulare il sinistro.

Il presunto omicida aveva sostenuto di essersi salvato per miracolo dallo schianto in cui invece era morto Lazzerotti. Ma la sua versione dei fatti non aveva mai convinto gli investigatori della squadra mobile di Pavia, ora più che mai convinti che sia stata tutta una finzione. A seguito delle indagini giovedì mattina il 48enne è stato arrestato per omicidio volontario nel suo appartamento in Porta Venezia.

Il movente dell'uomo è molto chiaro secondo gli inquirenti. L'uccisione di Lazzerotti era il modo per incassare la sua cospicua eredità. La vittima infatti, senza familiari, aveva scelto di lasciare tutto - dagli  appartamenti in centro a Milano e conti bancari da più di un milione di euro - all'amico, che conosceva da moltissimi anni e a cui era molto legato.

Ad insospettire gli investigatori oltre alla circostanza dell'eredità anche la dinamica dell'incidente e la lentezza nel chiamare i soccorsi. In base a quanto ricostruito, il 48enne avrebbe prima gettato l'amico nella roggia e poi simulato l'incidente. Al momento si trova in carcere a Pavia.



 

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