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Dopo oltre 5 anni di coma è morto Saponara: è la seconda vittima del folle Frigatti, già assolto

È morto il benzinaio accoltellato da Davide Frigatti nel 2014. L'aggressore, che ha ucciso anche Franco Mercadante, era stato arrestato mentre vagava nudo ma poi era stato assolto

"Sono un uomo libero. Un uomo libero. A tutto il mondo lo voglio urlare. A tutto il mondo". A parlare così, dopo aver accoltellato a morte il 51enne Franco Mercadante, era Davide Frigatti. Urlava a squarcia gola mentre percorreva nudo le strade attorno al Parco Nord di Milano (video). Era martedì 17 giugno del 2014. E libero lo è ancora oggi il signor Frigatti, che il 13 aprile 2015 era stato assolto dalla Corte d'Assise del tribunale di Monza per "vizio totale di mente". Sentenza giudiziaria a parte, dalla mattina di venerdì 17 gennaio 2020 sulla coscienza di Frigatti c'è anche Francesco Saponara, benzinaio di Sesto San Giovanni che da allora ha combattuto in un letto d'ospedale ma non si è mai più ripreso.

Francesco, la cui morte è stata confermata a MilanoToday da persone vicine alla famiglia, era stato accoltellato senza motivo mentre era a lavoro. Era stato portato al San Gerardo di Monza ma gli interventi salvavita non sono bastati. È rimasto in coma vegetativo per 5 anni e 7 mesi esatti. Poi la morte. Insieme a lui hanno sofferto, lottato e sperato la moglie, i figli e gli amici di una vita. Gli stessi che hanno trattenuto le lacrime di rabbia quando l'assassino veniva assolto perché una perizia psichiatrica lo aveva definito completamente incapace di intendere e di volere, "schizofrenico paranoide con delirio mistico-religioso", stabilendo che doveva restare nell'ex ospedale psichiatrico-giudiziario di Castiglione delle Stiviere per almeno cinque anni.

La furia omicida di Davide Frigatti

Quella mattinata Davide Frigatti, prima della carneficina, dalla sua casa a Cinisello Balsamo si era recato a Milano dove lavorava in un'agenzia pubblicitaria. Aveva prelevato 250 euro. E si era diretto a Piacenza da Milano Cadorna in taxi. Dopo essere andato dal barbiere per farsi fare una cresta, intorno alle 12, secondo quanto ricostruito all'epoca dai poliziotti della Squadra Mobile di via Fatebenefratelli, aveva tentato di rubare l'auto a una donna e poi aveva rapito un automobilista di 65 anni, sotto la minaccia di un coltello. "Parti che mi vogliono uccidere", gli aveva sussurrato, prima di costringerlo ad accompagnarlo a Sesto San Giovanni. Nel 'suo' territorio, Frigatti, allora 34enne, aveva rapinato l'uomo dell'auto, una Chevrolet Aveo.

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Foto: Davide Frigatti

Frigatti, un normalissimo uomo di 34 anni, amante del calcio, dell'aria aperta, delle arti marziali e con qualche piccolo precedente penale per spaccio e furto nel '98, era andato fuori sé senza alcun motivo. Suo padre stesso, Gino, aveva lanciato l'allarme al commissariato di Cinisello Balsamo. Dopo la prima aggressione, il figlio si era presentato in casa con i vestiti sporchi di sangue e poi era uscito di nuovo, armato di un coltello da cucina, mentre mormorava: "Dio mi ha parlato, devo farlo ancora".

Alle 14.20, dopo il furto dell'Aveo, aveva colpito un pensionato di 68 anni al Parco Nord, Dario Del Corso. L'assalto insensato era stato ostacolato da un passante: un 66enne che con un bastone aveva affrontato Frigatti. Poi il ritorno a casa e il proseguo del suo folle intento. Intorno alle 15 era toccato a Francesco Saponara, allora 55enne, che gestiva una stazione Shell a Sesto, e circa dieci minuti dopo aveva accoltellato e ucciso Franco Mercadante all'interno del suo autolavaggio a Cinisello Balsamo. Poi era stato fermato mentre vagava nudo.

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Foto: Frigatti vaga nudo

Frigatti avrebbe proferito parole alquanto vaneggianti agli inquirenti: "Sono Gesù Cristo, devo uccidere le persone malvagie. C’è tanta gente malvagia al mondo, tante persone cattive". Frigatti non aveva parlato molto durante il suo interrogatorio, ma quando lo fa mostrava agli inquirenti un mondo deviato. Per esempio con frasi come "Mettetemi in galera, picchiatemi" oppure la confessione di essere tornato a casa a cambiare coltello per prenderne uno "più grande" perché "le persone non morivano".

Chi era Francesco Saponara e i funerali

I due figli e la moglie di Saponara avevano riaperto il distributore di viale Casiraghi giorni dopo. Francesco, i cui funerali si svolgeranno lunedì alle 10, nella parrocchia di San Carlo Borromeo a Sesto, aveva lavorato lì per lunghissimi 23 anni. 

"Francesco - ricorda una sua amica di sempre, G. G. - era una persona gentile, sincera e sorridente. Sempre con la battuta pronta e aveva una parola di conforto per tutti. Amava la sua famiglia e la proteggeva come un eroe".

"Tantissime persone che non conosciamo - aveva dichiarato la signora Saponara all'epoca dei fatti - ci hanno incitato a tenere duro. La nostra priorità è che Francesco si rimetta e torni qui tra noi, a fare il lavoro per il quale si è battuto tutta la vita". Una vita a combattere, in trincea, come nell'ultimo lustro su quel letto maledetto: ora, per quel guerriero è arrivato il momento del riposo. Omicidio Cinisello Folle Nudo-2

Foto: la prima vittima di Frigatti

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