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Omicidi Senago / Via Novella Agostino

Impagnatiello ha avuto un complice?

Gli investigatori continuano le indagini sull'omicidio di Giulia Tramontano: non si esclude la presenza di un complice. Ma lui nega

Ha fatto tutto da solo? Qualcuno lo ha aiutato? Proseguono le indagini su Alessandro Impagnatiello, il barman 30enne reo confesso dell'omicidio di Giulia Tramontano, la 29enne incinta al settimo mese ammazzata a coltellate dopo aver scoperto che il suo compagno aveva un'altra vita e un'altra fidanzata, una 23enne collega di lavoro. 

Giovedì scorso, dopo aver denunciato la scomparsa della vittima quattro giorni prima, Impagnatiello è crollato. Ha smontato da solo il suo castello di bugie davanti a inquirenti e investigatori - che comunque avevano stretto il cerchio attorno a lui - e ha confessato. Ha detto di aver ucciso Giulia nella loro abitazione di via Novella a Senago dopo che lei era tornata dall'incontro con "l'altra donna" e ha spiegato di aver cercato di bruciare il cadavere nella vasca per poi spostarlo nel box, in garage e in auto prima di gettarlo dietro alcuni box in una stradina poco distante da casa. 

E la domanda torna: ha fatto tutto da solo? "Lui esclude" la presenza di complici, ha detto lunedì mattina all'uscita dal carcere di San Vittore il suo ex legale, Sebastiano Sartori, che ha poi lasciato l'incarico per motivi coperti dal segreto professionale. Qualche dubbio però resta. Può un uomo "normale" - non particolarmente prestamente fisicamente - trascinare un cadavere per due rampe di scale? Può quello stesso uomo spostare più volte il corpo di una donna incinta al settimo mese tra garage, cantina e portabagagli dell'auto? "Non è impossibile, ma non è neanche così facile", rifletteva qualche giorno fa uno dei carabinieri che ha incastrato il killer reo confesso.

Le indagini - che ormai hanno ricostruito quasi completamente il "film" dell'omicidio nel dettaglio - proseguono proprio in quella direzione. Martedì, verso le 12, i carabinieri del nucleo investigativo - guidati da Antonio Coppola e Fabio Rufino - e gli specialisti della sezione investigazioni scientifiche saranno nella casa dell'omicidio per i rilievi "ufficiali", con tutte le parti. L'obiettivo è sequestrare l'arma del delitto - Impagnatiello ha parlato di un coltello poggiato su un ceppo sul forno - e repertare tutto ciò che può essere utile all'inchiesta. 

Le eventuali tracce di presenze di terze persone andranno comunque prese con le molle perché l'abitazione è rimasta "libera" fino a mercoledì, quando gli investigatori - ormai certi che si trattasse di omicidio - hanno provveduto al sequestro su richiesta della procura. Non è escluso, però, che qualche dettaglio, qualche indizio possa aiutare a fare luce sull'ultimo grande mistero rimasto: Impagnatiello ha avuto un complice?

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