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Omicidi Cenisio Monumentale / Via Giovanni Antonio Plana

Uccise Manuela con 80 coltellate: a processo il bancario-killer

L'omicidio lo scorso 20 luglio. L'uomo, 42 anni, aveva anche cercato di far saltare tutto in aria aprendo il gas

È stato mandato a processo a Milano con l'accusa di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dalle sevizie Cristian L., il bancario 42enne ritenuto responsabile dell'omicidio di 'Manuela', la escort transessuale 48enne, all'anagrafe Emmanuel Alves Rabacchi, che lo scorso 20 luglio morì nel suo appartamento di via Plana, zona piazzale Firenze, dopo aver ricevuto 80 coltellate.

Omicidio a Milano: Manuela, uccisa in casa sua. È caccia al killer

Il rito verrà celebrato con giudizio immediato dal 25 gennaio, come stabilito dal gip Roberto Crepaldi, su richiesta del pm Isidoro Palma. Quattro giorni dopo l'omicidio, il 24 luglio, il 42enne era stato fermato dopo che le immagini di videosorveglianza l'avevano registrato mentre entrava e usciva dal palazzo dove si era consumato il delitto. 

Manuela uccisa in casa con 80 coltellate: fermato il killer 

Le coltellate e il gas

Il quadro ricostruito da investigatori e inquirenti è tragico: Cristian sarebbe andato una prima volta dalla vittima, di cui era cliente da anni. Probabilmente i due avevano avuto un rapporto e di sicuro consumato cocaina. Poi il 42enne se ne sarebbe andato, tornando poco dopo con intenzioni decisamente diverse. Rientrato in casa avrebbe colpito Manuela con un pugnale alla trachea accenendosi sul corpo con 85 coltellate.

Prima di andare via, infine, l'uomo avrebbe aperto i quattro fornelli del gas della cucina e chiuso la porta a chiave, senza accorgersi - fortunatamente - che la finestra del bagno era socchiusa, il che ha evitato che l'abitazione si saturasse completamente finendo per esplodere.

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