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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il caso / Melzo / Via Boves

Uccise la madre soffocandola nella vasca da bagno: spunta un complice

L'omicidio fu scoperto a Melzo a maggio 2022. La donna è stata rinviata a giudizio e al momento è l'unica imputata, ma il Ris di Parma ha isolato tracce di un Dna maschile

Uccise a Melzo, tra marzo e aprile 2022, l'anziana madre Lucia Cipriano, affetta da un principio di demenza, facendola soffocare all'interno della vasca da bagno per poi mutilare il cadavere. Ora Rosa Fabbiano, 59 anni, è stata rinviata a giudizio. La prima udienza in Corte d'Assise si terrà il 29 maggio 2023. Lo rendono noto i carabinieri del comando provinciale di Milano.

Al momento la donna è l'unica imputata. Risponde di omicidio, mutilazione e soppressione del cadavere. Tuttavia, di recente, il Ris di Parma ha depositato i risultati degli accertamenti biologici effettuati su alcuni reperti, prelevati all’interno dell’abitazione della vittima, dai carabinieri del nucleo investigativo di Milano, in collaborazione con la sezione operativa della compagnia dei carabinieri di Pioltello (Ml). I biologi hanno isolato un profilo genetico maschile ignoto, presente su alcuni oggetti (insieme al profilo Dna della vittima e dell’imputata), verosimilmente utilizzati per mutilare il cadavere.

Si apre quindi un possibile scenario più complesso di quanto immaginato finora. La procura di Milano sta indagando per comprendere se vi sia un altro responsabile che abbia partecipato alla mutilazione del cadavere dell'anziana o, addirittura, abbia avuto un ruolo nell'omicidio. Rosa Fabbiano si è sempre trincerata nel silenzio. Non aveva parlato di quanto commesso con nessuno, finché una delle due sorelle, verso la fine di maggio del 2022, non era venuta a far visita alla madre. Allora Rosa Fabbiano, dopo avere impedito alla congiunta di entrare nel bagno dell'abitazione di via Boves a Melzo, era crollata e le aveva chiesto di accompagnarla in caserma.

Soffocata in bagno

La data della morte è da collocare qualche settimana prima del ritrovamento dei pezzi di cadavere, in stato di decomposizione avanzata. Secondo quanto appurato successivamente, Rosa Fabbiano sarebbe entrata in crisi sulla cura della madre, le cui condizioni erano rapidamente peggiorate, e dopo un tentativo fallito di trovare una persona che l'accudisse aveva deciso di ucciderla. Così l'aveva posizionata nella vasca da bagno per poi coprirne la testa con del cellophane, provocandone il soffocamento, e facendo a pezzi il corpo con una sega, rinvenuta nel bagno.

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