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Martedì, 16 Aprile 2024
Omicidi

Omicidio, la figlia della donna uccisa, fatta a pezzi: "Non ce la facevo più, ho fatto un disastro"

La donna ora è accusata dell'omicidio della madre Lucia Cipriani, 84 anni, e di vilipendio di cadavere. Per due mesi avrebbe tenuto il segreto, mentre il corpo della vittima si decomponeva in bagno

"Non ce la facevo più, ho fatto un disastro". Queste le parole di una delle figlie di Lucia Cipriani, l'84enne il cui cadavere era stato rinvenuto giovedì a pezzi e in avanzato stato di decomposizione nella vasca da bagno della sua abitazione in via Boves a Melzo. La donna, Rosa Fabbiano, operaia di 58 anni che vive a Mediglia (Milano) con il marito e due figli, ora è accusata di omicidio e vilipendio e occultamento di cadavere: avrebbe soffocato l'anziana madre col cellophane, per poi smembrare il corpo con una sega da falegname, provando anche a bruciare i resti. Per due mesi avrebbe poi lasciato il cadavere nella vasca da bagno.

Dopo la frase pronunciata davanti ai carabinieri in cui ammetteva di aver fatto un disastro, la donna non ha più proferito parola, nemmeno durante l'interrogatorio in caserma. In base a quanto ricostruito, la 58enne si era a lungo occupata sia della madre sia del marito disabile. Il pm Elisa Calanducci ha disposto il fermo nei suoi confronti. A rinvenire il cadavere i carabinieri della compagnia di Pioltello guidati da Michele Miulli e Antonio Coppola. Secondo il pm, Fabbiano avrebbe accompagnato l'anziana in bagno facendola sdraiare nella vasca, per poi avvolgerle la testa con del cellophane e del nastro adesivo, fino a soffocarla. Sono stati rinvenuti sia la plastica sia una sega da falegname, che sarebbe stata utilizzata per fare a pezzi il corpo, oltre a un sacco con dei vestiti della donna parzialmente bruciati.

A far scoprire il corpo era stata un'altra delle tre figlie della pensionata, residente a Trento, che non avendo sue notizie da un po' di tempo, si era preoccupata. La sorella maggiore le aveva detto che l'anziana si trovava ricoverata in una Rsa e che non occorreva scomodarsi, ma lei ha deciso di farle comunque visita. Arrivata a Melzo a casa della madre insieme alla sorella Rosa aveva percepito qualcosa di strano già per il fatto che tutte le finestre fossero spalancate. Quando ha provato ad andare in bagno, poi, è stata subito fermata. Uscite dall'abitazione, la 58enne avrebbe confessato di aver fatto un disastro, chiedendo di essere portata in caserma. Subito dopo poi si sarebbe però pentita iniziando a gridare, scendendo dall'auto e scappando tra i campi. La sorella minore a quel punto aveva chiamato il 112 e i carabinieri avevano trovato la 58enne molto scossa, recandosi poi con lei sul luogo del delitto.

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