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Venerdì, 29 Marzo 2024
Colpi d'arma da fuoco / Figino / Via Fratelli Zanzottera

Vittorio Boiocchi, capo ultras dell'Inter, ucciso a Milano

La vittima è stata portata al San Carlo in codice rosso in arresto cardiaco

Vittorio Boiocchi, 70 anni, storico capo ultras dell'Inter, è stato ucciso a Milano, in un agguato, sotto casa nel quartiere Figino, in via Fratelli Zanzottera. Sarebbero stati cinque i colpi d'arma da fuoco esplosi verso di lui, al collo e al torace, intorno alle otto meno un quarto, da due persone in sella ad una moto che si sono poi dileguate ad alta velocità. I sanitari del 118 si sono precipitati sul posto con un elicottero e due ambulanze. Quando sono arrivati, Boiocchi era in arresto cardiaco ed è stato trasportato in elicottero all'ospedale San Carlo in gravissime condizioni. Poco dopo è spirato.

Sul posto la squadra mobile per i rilievi e le indagini. In serata, allo stadio di San Siro, nel corso della partita tra Inter e Sampdoria, in Curva Nord i capi ultras hanno vietato i cori e ritirato gli striscioni: la notizia dell'agguato era già arrivata sugli spalti del Meazza. Poi, al termine del primo tempo, la curva si è svuotata.

Foto: la Curva Nord lascia il Meazza (Ansa/Bazzi)

curva nord lascia meazza dopo omicidio boiocchi - foto ansa bazzi-2

Chi è Boiocchi

Volto storico della Curva Nord dell'Inter, ma anche vari anni di carcere alle spalle, nel corso del 2021 Boiocchi era stato arrestato dalla squadra mobile di Milano in via Pinturicchio, mentre si trovava insieme all'amico e sodale Paolo Cambedda, più giovane d'un paio d'anni, anche lui con problemi di giustizia nel passato.

I due erano stati sorpresi a bordo di una Nissan  Qashqai, poi risultata rubata, con una borsa in cui nascondevano una pistola calibro 38 clandestina, dei proiettili, uno storditore elettrico, un binocolo e due pettorine della guardia di finanza. Dall'indagine conseguente all'arresto, gli investigatori della questura avevano ricostruito un piano per estorcere denaro ad un imprenditore.

I guai con la giustizia, per Boiocchi, erano iniziati quando aveva poco più di vent'anni: dieci le condanne definitive per reati di varia natura tra cui traffico di droga, rapina, sequestro di persona, che lo hanno portato a trascorrere più di 26 anni in carcere.

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