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Giovedì, 25 Aprile 2024
L'operazione

Banconote false per pagare la droga: il motivo della maxi rissa e dell'omicidio di un ragazzo

Operazione dei carabinieri tra Milano e Monza Brianza. Le indagini sono partite dopo la morte del 22enne Dimitry Simone Stucchi

Maxi blitz dei carabinieri tra Milano e Monza Brianza. 24 ragazzi, 5 dei quali ancora minorenni all'epoca dei fatti (oggi sono 3), sono stati arrestati a vario titolo per concorso in omicidio, rissa aggravata, lesioni personali, detenzione illecita di sostanza stupefacente, tentata estorsione in concorso e porto di armi od oggetti atti ad offendere. Si tratta dell'epilogo delle indagini scaturite a seguito della morte di Dimitry Simone Stucchi, il 22enne ucciso la sera del 29 settembre 2021 dopo un rissa tra 'bande' di giovani rivali di Pessano con Bornago e Vimercate.

Dalle prime ore di mercoledì, i carabinieri del Comando provinciale di Milano stanno eseguendo due distinte ordinanze di custodia cautelare, emesse rispettivamente dai gip presso il tribunale per i minorenni e quello ordinario del capoluogo, nei confronti di 5 minori (di cui 2 destinatari di custodia in carcere, 2 di collocamento in comunità e 1 dell’obbligo di permanenza in casa) e 19 maggiorenni (di cui 7 destinatari di custodia in carcere e 12 agli arresti domiciliari). Gli arrestati sono 12 per parte e ben 11 dei 12 pessanesi sono accusati di omicidio in concorso, perché viene loro attribuito di aver contribuito a causare un reato più grave di quello che intendevano. Ma due fratelli (entrambi minorenni all'epoca dei fatti) sono considerati i responsabili materiali dei quattro fendenti che hanno raggiunto Stucchi, di cui uno mortale al costato.

Omicidio a Pessano con Bornago (foto di D. Bennati)

I provvedimenti scaturiscono dagli esiti delle indagini avviate dalla Compagnia carabinieri di Pioltello. Stando a quanto riferito dei militari, le due bande di giovani arrivavano da Vimercate (Monza Brianza) e Pessano con Bornago (Milano). Si tratta di comitive eterogenee di italiani, stranieri e italiani di seconda generazione; tutti studenti, operai e disoccupati tra i 16 e i 24 anni.

I due gruppi si erano dati appuntamento nel cortile di un palazzo in via Monte Grappa a Pessano per un regolamento di conti. Stando ai riscontri, nel mese di luglio del 2021 un membro del gruppo di Pessano aveva venduto dell'hashish a uno di Vimercate. Gli 800 euro ricevuti in cambio della sostanza stupefacente si erano rivelati falsi e da lì era nato il dissidio, scaturito anzitutto con schermaglie e insulti sui social network e poi, il giorno precedente la rissa, con una colluttazione presso una scuola di Vimercate. Tra gli arrestati ci sono anche il venditore e l'acquirente della droga. Non risultano comunque contatti continuativi tra i due gruppi per ragioni legate agli stupefacenti: probabilmente si è trattato di un episodio isolato.

La rissa e l'omicidio

La sera dell'omicidio, i vimercatesi erano partiti alla volta di Pessano per regolare i conti. I giovani delle due fazioni, armati di spranghe, bastoni, coltelli e bottiglie di vetro, avevano dato vita ad un feroce scontro. Stando a quanto riferito dai carabinieri, i meglio armati erano proprio i vimercatesi, anche con machete e coltelli. A colpire Stucchi sarebbero stati due fratelli, italiani di seconda generazione, all'epoca dei fatti di 15 e 17 anni e, per questo, raggiunti dall'ordinanza del tribunale dei minorenni: il minore si trova al Beccaria di Milano, il maggiore a Torino. Il loro Dna, secondo i carabinieri, è stato estrapolato dopo gli accertamenti del Ris di Parma e di un consulente tecnico della procura. Allo stesso tempo sono state trovate tracce ematiche e impronte digitali riconducibili ai due fratelli su un coltello a serramanico sequestrato sulla scena del crimine. Se non proprio i 'capi' del gruppo di Pessano, i due fratelli sono comunque considerati i più violenti della loro 'banda'. 

Durante la rissa, oltre a Dimitry Simone, era rimasto ferito un altro giovanissimo, un 16enne, che aveva dichiarato di passare di lì per caso mentre i militari hanno accertato la sua partecipazione, per cui si trova ora tra gli indagati. Secondo gli investigatori, i giovani non si erano resi conto immediatamente che uno fosse morto. Quando è uscita la notizia sui giornali, hanno iniziato a realizzare la gravità di quanto avevano commesso e si sono mostrati, se non collaborativi, di certo non d'ostacolo alle indagini, a partire da novembre del 2021 quando sono scattate alcune perquisizioni.

Chi era la vittima dell'omicidio

La vittima si chiamava Dimitry Simone Stucchi, di Vimercate (Monza). Classe 1999, a marzo avrebbe compiuto 23 anni. Era figlio di un noto edicolante della cittadina brianzola e, stando alle testimonianze raccolte da MonzaToday sul posto, lavorava col padre. Il giovane, secondo quanto riferito dai soccorritori, sarebbe morto dissanguato per le coltellate ricevute all'ascella (sfiorando il cuore), all'addome e al dorso. A chiamare i soccorsi erano stati i suoi amici, mentre gli 'avversari' si dileguavano. Il trasporto d'urgenza in ospedale non era bastato per salvargli la vita. Secondo quanto riferito dai carabinieri, era una sorta di 'gregario' del suo gruppo.

Il video del blitz

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