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Omicidi

Rozzano (Milano), uccise suocero accusato di abusi sulla nipotina: pena ridotta

Il delitto era avvenuto nel febbraio del 2019

Sconto di pena di due anni per Emanuele S., che nel febbraio del 2019 uccise l'ex suocero per presunti abusi su sua figlia, 8 anni. L'uomo, 63 anni, era morto dopo aver ricevuto quattro colpi di pistola. Ora la Corte d'Appello di Milano ha ridotto da 20 a 18 anni la condanna per l'omicida e per il suo complice (da 18 a 12 anni). Secondo la difesa, il delitto sarebbe scaturito solo per difendere la figlia piccola, di cui il nonno avrebbe abusato, subito dopo l'audizione protetta della bimba che aveva confermato le violenze.

L'omicidio

Dopo l'omicidio, quando era uscito dalla caserma, ormai in manette, quattro o cinque familiari gli avevano dedicato un applauso per aver ucciso l'ex suocero presunto 'orco'. Poco prima Emanuele S. (36enne con un curriculum criminale ricco di precedenti) era salito sul motorino di un amico e aveva girato per Rozzano a lungo, fino a quando aveva avuto l'occasione di compiere il suo disegno di sangue. 

A morire dopo i quattro colpi esplosi dall'uomo tra il parcheggio del centro commerciale "Il Gigante" e il vicino parchetto era stato Antonio C., 63enne napoletano. Il killer e il suo complice, un 26enne incensurato, erano stati ufficialmente fermati il giorno dopo l'uccisione con le accuse di omicidio volontario aggravato in concorso e porto abusivo di arma da sparo. Poche ore prima, ormai braccati dai carabinieri della compagnia di Corsico, si erano consegnati entrambi.

Ascoltato dal pm e dagli investigatori, il 34enne aveva confessato l'omicidio spiegando di aver ucciso il suo ex suocero perché lo riteneva colpevole di alcuni abusi su sua figlia, avuta da una relazione con una delle figlie della vittima. 

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