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Omicidi

Qualcuno ha violato i sigilli ed è entrato nella villetta di Maja a Samarate

È successo nella notte tra martedì e mercoledì, non è chiaro cosa è stato portato via

I sigilli sono stati rotti e qualcuno è entrato nella villetta di via Torino a Samarate in cui Alessandro Maja ha ucciso la moglie 56enne Stefania Pivetta, la figlia Giulia (16 anni) e ha ferito gravemente Nicolò, il primogenito 23enne. L'incursione è avvenuta nella notte tra martedì e mercoledì ma non è ancora chiaro cosa manchi dalle stanze messe a soqquadro, solo Maja e Niccolò potrebbero dirlo ma il primo è ricoverato in un reparto di psichiatria mentre il secondo è ancora ricoverato in prognosi riservata.

La tragedia di Samarate

A lanciare l'allarme sono stati i vicini di casa della famiglia che di prima mattina hanno notato come il portoncino d'ingresso della casa, a due passi dal cancello, fosse completamente spalancato. Inquirenti e investigatori non escludono nessuna pista, anche se pare difficile che si tratti di ladri. Non è escluso che chi è entrato all'interno dell'abitazione fosse alla ricerca di documenti, forse collegati al passato di Maja, anche se tutto quello che doveva essere sequestrato per gli accertamenti è già stato posto sotto sequestro dai carabinieri del nucleo investigativo.

Per il momento non è ancora stata fissata la data dei funerali di Stefania e Giulia. I parenti delle vittime hanno espresso il desiderio di celebrare le esequie a Samarate, proprio nella chiesa in cui Giulia e Nicolò sono stati battezzati. Maja, invece, è ancora piantonato in un reparto psichiatrico, in attesa che le sue condizioni permettano di rispondere alle domande del giudice. Per il momento non è ancora chiaro cosa abbia innescato la sua furia omicida.

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