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La sentenza

Omicidio della trans in via Plana: condannato anche in appello a 18 anni

Confermata in appello la condanna di primo grado per l'ex bancario ricattato

Confermata in appello la condanna a diciotto anni di reclusione per Cristian Losso, che, il 20 luglio 2020, uccise l'escort transessuale Emmanuel Alves Rabacchi in un appartamento di via Plana, zona corso Sempione, a Milano, con decine e decine di coltellate. 

In primo grado, la procura aveva chiesto l'ergastolo. Losso aveva raccontato che si era trovato sotto ricatto da parte della escort, che gli avrebbe chiesto soldi per non divulgare video e fotografie a luci rosse tra i due. La condanna inflitta era stata a diciotto anni di relcusione, come ora in appello. I giudici di primo grado, ritenendo le attenuanti generiche prevalenti sull'aggravante della crudeltà, comunque "accettata", avevano considerato "l'incensuratezza dell'imputato" - bancario da quasi 20 anni, senza precedenti -, "la sua immediata ammissione di colpa" e "le osservazioni sulla sua personalità", con il consulente tecnico che, pur ammettendo che l'assassino fosse perfettamente capace di intendere e di volere, aveva tracciato il ritratto di una personalità narcisistica e istrionica con un disturbo cronico causato da abuso grave di alcol, cocaina e psicofarmaci, tanto che nelle motivazioni si legge che "occorre considerare lo stato di grave malessere in cui versava l'imputato". A cui andava aggiunto l'elemento psicologico del sentirsi sotto ricatto.

L'avvocato di Losso, Davide Montani, ha commentato la sentenza d'appello affermando che il ricorso puntava ad ottenere una valutazione più scrupolosa dell'effettiva capacità d'intendere e volere, e aspetterà le motivazioni della sentenza per valutare un eventuale ricorso in cassazione.

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